Lost in Yamato
Parte Ottava – 2009 – The Quest and the Second Capital
Ottava Puntata con il nostro viaggio del 2009, ci inoltriamo in una fantastica ricerca e visitiamo la seconda capitale del Giappone!
mercoledì 26 agosto 2009
18 – The Bullet Quest
Ed eccomi, stravaccato in una comodissima poltrona, a sgranocchiare Pochy al cioccolato fondente, con il miglior CD di Ayumi Hamasaki nelle orecchie e il Giappone che mi scorre davanti come un bellissimo documentario in Full HD…
A volte mi vergogno un pò di come me la scialo in maniera scandalosa… a volte… e solo pochino però!
Il colpo di stato che vi accennavo e stato l’implorare una camera al mio ryokan di Tokyo e correre a prenotare un posto sullo Shinkansen stra mega ultra limited sticazzi express edition!
Ero panicato, non so perchè, ma quasi non dormivo ieri sera, ero panicato nonostante avessi preso già tonnellate di treni (locali, express, limited express, Romance ecc…) per tutte le destinazioni immaginabili, nel Kansai praticamente vivevo in treno, ma mai uno così bello, veloce e costoso.
Arrivo alla stazione scandalosamente in anticipo, per fortuna appare di fronte a me un Doutor come un’oasi di salvezza e mi prendo l’ultimo espresso nel Kansai, poi eccomi con il mio bigliettino in giapponese che provo a capir qualcosa…
In Italia è facile, ci sono uno due, treni che partono per una destinazione al massimo e mai contemporaneamente, ecco da Osaka a Tokyo c’erano 6 banchine 6 dove venivano sparati come proiettili Shinkansen (…appunto…) ogni 10 minuti! 10 minuti! Arrivava uno alla banchina 25 (la mia) qualche minuto per caricar la gente e poi via BUM! Poi arrivava alla 26 un’altro, qualche minuto e via BUM! nei 20 minuti che aspettavo il mio fra le sole due banchine (25 e 26) ne sono partiti 6! in 20 minuti!
Questo è il mio
Alla fine riesco a capirci qualcosa confrontando l’hiragana del biglietto con quello dei treni e anche perchè mi aiuta un signore che mi regala anche un ventaglio perchè si vergognava del caldo che ero costretto a subire li a Osaka! Ma pensa te! Io non sapevo come contraccambiare, così mi ricordo di avere una moneta da un’euro in tasca, era tutto contento! Non aveva mai visto un’euro, poi quando ha saputo che ero italiano, apriti cielo
Alla fine salgo e neanche il tempo di scialarmela come un’infame che in due misere ore e mezza attraverso mezzo Giappone e sono a Tokyo… ecco io non so come cacchio fanno, non lo so, però il treno è partito alle 10.27 come da biglietto ed è arrivato alle 13.03… preciso! Spaccato! E qui non è un caso, è la normale normalità di un paese che sa quello che fa, e in fondo che cavolo, ci vorrà mica così tanto, viaggia su binari un treno, per forza sarà preciso… o no (ecco no, dipende dalla nazione…).
Poso i miei goduti e riposati piedini sul sacro suolo di Edo… e accidenti, sono contento come un bambino la mattina di Natale! Mi sentivo a casina… prendo la Yamanote senza neanche guardare, tanto lo so che il colore delle indicazioni è verde, scendo a Shibuya e senza neanche guardare mi dirigo automaticamente all’uscita di Hachikō …
Cammino lento, lento che pure una vecchietta con il deambulatore mi avrebbe superato, trascinando la mia valigia piena di cosine carine del Kansai (quante cose ho preso! Ma quasi tutto per voi… see! Quasi tutto per me
Senza sudare, fresco, pulito e profumato avevo attraversato il Giappone scialato come manco il TGV
Dopo Den Den Town di Osaka mi era venuta voglia di vedere Akihabara e così eccomi di nuovo sulla Yamanote (piccola nota, i trasporti sono molto più economici a Tokyo che ad Osaka) ed eccomi nel mio negozzietto di Electric Town preferito a sbavar di mille più gadget di Dragon Quest! C’è ne erano di più e più belli! Non ho speso tanto, giuro, poi stavolta ho pensato anche a qualcuno di voi! Davvero!
Cazzeggio sereno per Akihabara e capito da Softmap che è una famosa catena di negozi di videogames, ecco per vedere l’andamento in Giappone del mercato dei videogames basta infilarsi da Softmap e dare un’occhiata alla disposizione degli scaffali, primo il Nintendo DS con il suo Dragon Quest IX a pari merito il Wii con Monster Hunter III della Capcom che qui in Giappone non è un gioco, ma una istituzione nazionale.
Al secondo piano l’Xbox360 con Magna Carta II e piccola in un angolo la PS3 che manco con il nuovo modello riesce a vendere, nonostante qui costi 29000 yen (poco più di 200 euro) ed è veramente poco!
Guardo la parete delle prenotazioni, qui c’è un’intera parete con le locandine dei giochi, data di uscita e tanti fogliettini sotto ogni locandina, se vuoi prenotare qualcosa prendi il fogliettino e vai alla cassa, semplice no
Cazzeggia che ti cazzeggia si fa una certa e il languorino sale, così mi dirigo ad Akiba Ichi che è un bel palazzone pieno di ristoranti, e tante altre cose ed in attimo sono seduto in una delle rarissime terrazze scoperte di Tokyo a mangiar felice come un bonzo nel nirvana e poi a gustarmi un bell’espresso come dio comanda (altra piccola noticina, l’espresso qui a Tokyo è un’istituzione, non come a Osaka che a trovarlo…) guardando i tokyesi attardarsi in Akiba Plaza…
Welcome back in Tokyo!
P.S.
Guardate questa foto di Shibuya, lo vedete il cartello sotto HMV? Ecco si tratta del secondo atto di 20 Century Boy, il primo l’ho visto per caso alla tv ad Osaka e me ne sono innamorato! Esce il 29 al cinema qui in Giappolandia… quasi… quasi…
E indovinate cosa esce il 29: OS X Snow Leopard! Mi sa che faccio una capatina all’Apple Store di Ginza
Good Night and good Quest to all!
giovedì 27 agosto 2009
19 – The Two Second One’s
La seconda capitale del Giappone…
La seconda città del Giappone…
Stamane mi sono svegliato bene, ho fatto il cambio di stanza fra quella che avevo implorato per una sera prima e la mia “regolare” che avvo prenotato e sono sceso al mio caffè Tanako immerso nelle viuzze di Shibuya. Avevo voglia di una gita e così ho deciso di andare a Kamakura, via Yokohama, potevo anche andare diretto da Shibuya, ma avevo voglia di una sosticina “espresso”
Arrivo a Kitta-Kamakura che è la stazione prima di Kamakura e dove secondo me ci sono le cose più belle, più tranquille e più suggestive.
La guida di Tokyo non è della Lonely per fortuna (vi ho già detto che dovrebbe fallire, vero?) e infatti è un piccolo capolavoro e mi consiglia tre perle, due nuove e una vecchia conoscenza.
Il primo è il Tokeji, un delizioso tempio buddista che si snoda fra le colline di Kamakura offrendo una vista, dei colori, delle suggestioni uniche.
Il secondo è il Jochi-Ji un tempio Zen con delle viste uniche dovendo passare per cunicoli bassissimi, bassi e stretti per arrivare al cimitero… fa un pò paura, ma ha una tavola da tè che è un sogno!
Il terzo è il Kencho-ji e per arrivarci dovevo percorrere 1km (orami si sprecano…) ed avevo un pò fame, così mi sono ripromesso di fermarmi prima di arrivare… e invece… mi sono ricordato che Kamakura è una ricca cittadina residenziale della medio alta borghesia di Yokohama e Tokyo, si vedono macchine da paura e ci sono locali il cui prezzo minimo è 4000 yen, per un sandwitch volevano 1260 yen che è quanto ho speso per cenare ieri alla terrazza di Akiba Ichi!
Caso vuole, karma, destino, fato che proprio davanti all’ingresso del tempio ci fosse un vecchietto che preparasse le Takoyaki, bè non proprio buone come quelle di Osaka purtroppo, diciamo Honshu Style e alla fine ero satollo pagando 300 yen
Certo direte voi, potevi portarteli due tramezzini di AM-PM prima di partire, potevi fare come i turisti 30 litri (i turisti che per fare 2 fermate del metrò si caricano zaini da 30 litri di non so che cosa diavolo ci si possa mai portare), invece no, a me piace all’avventura
Mi visito il Kencho-ji che tra parentesi è il primo tempio Zen del Giappone e mi accorgo dell’importanza dei percorsi, dei sentieri, del cammino iniziatico, mi perdo infatti in quello che consideravo il più bello, l’ascesa al santuario Hanso-bo, certo, prima che andassi a Fushimi Inari.
Rientro tutto contento e pacioso e sono ad Yokohama, mi scusino gli abitanti del luogo, ma non riesco a considerarla una città slegata da Tokyo, anche se sulla carta lo è, anche se è enorme con 3,6 milioni di abitanti, però è a mezz’ora da Tokyo, come se Napoli fosse a mezz’ora da Roma, senza peraltro soluzione di continuità, non c’è la faresti a considerarla a se stante.
Ovviamente mi fiondo al Landmark Tower con il suo ascensore più veloce del Giappone (45km/h) e la sua vista più alta del Giappone… però dopo lo Sky city di Osaka senza vetrate qui ho qualche fastidio ad accettarle anche se siamo al 69 piano mentre allo Sky City ero “solo” al 40.
Scendo e cosa mi trovo, un bel ristorante italiano, un pò strano però, non si rifà all’Italia, ma a Little Italy di New York, ecco qui i ristoranti più fighi sono delle specie di giostre del circo, tranne quelli giapponesi tipici o che comunque si rifanno alla tradizione, gli altri tentano di creare un’atmosfera, una sensazione, qui si voleva ricreare la New York del Padrino e ci sono pure riusciti!
Mangio scialato come un gatto nella dispensa al 5 piano della Landmark Tower con vista sulla baia di Yokohama… e qui i riflessi si fanno artistici:
Ma mi accorgo di essere parecchio stanco, questo Japan2009 mi ha sfibrato, forse anche di più del 2007, sicuramente molto di più del 2008. Basta gite, 3 giorni di assoluto cazzeggio… che farlo a Tokyo, cacchio non so se mi spiego
Good Night to all the second one’s!