Losteggiando il finale

Creato il 28 maggio 2010 da Ilgrandemarziano
1. Filosofico-giuridico
Lo sai anche tu. E io lo so che lo sai. I finali sono (quasi) sempre deludenti. Tanto più quando pongono il termine a un lungo percorso. Tanto più quanto il percorso è stato emozionante. Tanto più quanto l'emozione è stata costellata di misteri. Tanto più quanto i misteri ti hanno lasciato a bocca aperta. Mai questi finali sono all'altezza. È più facile che Berlusconi regali le televisioni in beneficienza e si faccia processare. L'impossibilità fatta definizione. E il motivo è semplice e duplice: 1) questi finali devono competere con tutto quello che c'è stato prima di loro - e non è poco - e 2) questi finali devono fronteggiare il nulla che viene dopo di loro, giustificarlo, confrontarcisi e farlo digerire, come provare a farsi una ragione del confine della morte. Su questo siamo d'accordo, mio caro. Eppure non puoi mica portare questa roba davanti al giudice. Mi spiace, ma non c'è niente da fare, non lo accetterà mai come alibi.
2. Tecnico
Una produzione televisiva ha delle regole da rispettare. E sono regole dure, regole spietate. In confronto il Patto di Stabilità è Il Manuale delle Giovani Marmotte. Tanto più quando c'è di mezzo una produzione di grande, grandissimo successo planetario, anzi extraplanetario. C'è il budget e ci sono i tempi, c'è l'audience e ci sono gli sponsor. Soprattutto gli sponsor. E quando hai per le mani lo show più remunerativo del Sistema Solare e ogni singolo secondo di pubblicità dentro il tuo show vale centinaia di migliaia di dollari, non puoi permettere che il tuo network veda il grafico di simili stellari quotazioni invertire la pendenza. Per cui è normale, te lo concedo, che uno dei tuoi principali obiettivi sia stato innanzitutto far abboccare gli spettatori, ma non solo. Per mantenerli nel lungo periodo sei anche stato costretto ad alzare continuamente la posta, inserendo quindi sempre nuove ed enigmatiche suggestioni, misteri, ribaltamenti, coup de théâtre, così potenti e magnetici che la sola presenza era già la promessa di una spiegazione, come la vendetta di un omicidio ancora da compiere. Tutto vero. Inoltre non bisogna dimenticare il problema delle esigenze dettate dalla continuity, ovvero della modalità in base alla quale ogni episodio o è legato direttamente al precedente, o va comunque a fare parte, come il piccolo pezzo di un puzzle, del quadro generale. Esigenze stringenti e vincolanti, al punto che ormai ho abbastanza esempi per affermare che una serie TV con una continuità forte possa reggere con piena coerenza per più di due, tre stagioni al massimo. Comunque sia, okay, hai avuto le tue ragioni e hai fatto le tue brave promesse. Però certo che non dire a nessuno che eri un marinaio...
3. Letterario
Eppure voglio venirti incontro, perché quello che ho detto nel post precedente resta sempre valido. E non mi va proprio di buttare via tutto un bellissimo viaggio solo perché la destinazione finale mi ha fatto cagare. Quindi non è vero che dovevi spiegare tutto. Non c'è scritto da nessuna parte che lo dovevi fare. Non c'era una garanzia o un'assicurazione on-line. Alcune promesse - anche molte - potevi anche non mantenerle, come del resto non hai avuto alcuno scrupolo a fare. Del resto il Sistema Solare è pieno di gente che lo fa impunemente. Anzi. Giacché la spiegazione delude sempre perché sgonfia la tensione del mistero non riuscendo mai a esserne all'altezza, come paragonare la suggestione di un mito alla prosaicità della realtà, il fascino argenteo della notte alla piatta banalità del giorno, non lo dovevi proprio fare. Però è anche vero, mio caro, che dovevi essere leale. Quello almeno posso pretenderlo, in qualità di fedele utente della tua opera. E se mi dissemini pagine e pagine di indizi di natura pseudo-scientifica, mi parli di elettromagnetismo, mi mostri macchine strane, laboratori avanzatissimi, botole inconcepibili, bobine titaniche, calcolatori antidiluviani, campi di forza stravaganti, mi metti in giro nomi di filosofi e scienziati, mi accenni a visioni e appunti basati sulla meccanica quantistica, mi fai annusare questioni su universi paralleli e realtà alternative, poi non puoi improvvisamente lasciarmi perdere tutto, senza neanche un "sorry", e così, di botto, toglierti la maschera tipo Mission Impossible, e diventarmi tutto christian shephard-spiritual-new-age (campane-che-suonano, uccellini-che-cantano). Guardami negli occhi, per favore. Ti sembra di essere stato leale?
4. Volubile? (implicit spoiler)
Ebbene, in una situazione come la tua non ritengo possibile che tu non abbia preso in considerazione diverse alternative. Sei abbastanza esperto e intelligente del settore perché tu ti sia dato la pena di farlo. Quindi ritengo che a un certo punto tu abbia avuto sul tavolo diversi percorsi per giungere alla meta, quella che fin dal principio avevi sempre dichiarato (lo giuro!) di avere in mente. Ma la sensazione che mi sono fatto ora, è che questa meta non fosse tanto un concetto finale, quanto più un'inquadratura finale che chiudesse l'ellissi narrativa. Fidati, io ho occhio per queste cose. Senza contare che non ho potuto non notare tutte le tracce che hai seminato in giro (punto 3) e che avevano una loro brava coesione interna. Per cui la sensazione che ho avuto, ti dirò, è stata quella di una sterzata all'ultimissima curva prima del rettilineo finale. Da tempo avevi deciso di andare a sinistra, e invece all'ultimo hai banalizzato a destra. Forse l'hai fatto (se l'hai fatto) per compiacere un certo tipo di audience, forse perché te l'ha detto in sogno Padre Pio, forse perché l'hai tirato a sorte con I-Ching, forse perché esiste un universo alternativo dove il finale è diverso e noi abbiamo solo avuto la sfiga cosmica di capitare nell'universo con il finale più di merda del mondo.
Continua... (con il finale che avrei voluto e le ultimissime considerazioni)
Credits: a sinistra J. Locke, a destra D. Hume.

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