Se questo spazio deve essere un 'archivio' storico, non solo delle mie farneticazioni cultural-intellettual-social-politiche, ma soprattutto di come è la mia vita, in particolare nel rapporto con i mei figli, bene, deve ospitare anche racconti di momenti decisamente poco felici, senza alcuna ombra di quell'ironia che mi fa da guida.
Il rapporto con Bianca continua essere molto difficile. Molto.
La giovane ereditiera è in fase - ormai dura da mesi - di continua e reiterata contrapposizione a suo padre, che fino a prova contraria sono io.
Bianca prevale, nel rapporto con me, un perenne conflitto di caratteri che a lei provoca urla e litigi e isterismi di diversa natura, a me una prolungata interrogazione introspettiva che mette in discussione non solo una paventata autorità paterna mai veramente esistita, ma soprattutto mette a repentaglio la mia stabilità emotiva e le mie certezze - poche! - di padre.
Bianca mi sbatte in faccia la sua scelta quotidiana di privilegiare sua madre, di starle accanto il più possibile, rifiutando ogni mia avance, ogni mio tentativo di avvicinarmi.
Riesce nell'intento di allontanarmi, non solo fisicamente, da ogni suo progetto coinvolgendo, in maniera ostentata, sua madre.
Ho molta difficoltà a trovare una sorta di stabilità in questa situazione.
Ho molta difficoltà a trovare il bandolo della matassa. Non ho strumenti psicologici professionali, ho poca esperienza come genitore, affinata tra l'altro su un figlio che è esattamente l'opposto di sua sorella.
Ma un conto sono le incomprensioni, l'ignorarsi e lo stare lontani.
Il problema è quando ci si scontra. E ormai sempre più violentemente.
E a che pro?
Non va, non va proprio...