Il 2012 giunge al termine in questi giorni ed anche per la lotta è tempo di bilanci.
Certamente puntando l’orizzonte verso l’evento più importante dell’anno appena trascorso, ovvero i Giochi Olimpici di Londra, non possiamo trovare notizie positive dal momento che siamo riusciti a qualificare un solo atleta alla rassegna britannica.
Daigoro Timoncini, questo il nome del nostro unico portacolori, nella categoria 96 kg del torneo di lotta greco-romana ha dovuto pagare dazio agli esperti combattenti della scuola armena, mongola e asiatica in generale concludendo con il 17° posto finale. Discorso diverso invece, va fatto per Andrea Minguzzi: l’olimpionico nella categoria 84 kg nell’edizione cinese dei Giochi Olimpici del 2008 non è neppure riuscito a qualificarsi per Londra e non ha potuto ripetere le epiche gesta che avevano tenuto incollati al televisore gli italiani nella sua corsa all’oro.
Nel settore femminile non si registrano risultati di rilievo e non emergono nomi che appaiano all’altezza della nostra atleta più rappresentativa, ovvero Diletta Giampiccolo, ritiratasi dalle scene internazionali da alcuni anni; si sono affacciate al panorama internazionale però, Silvia Felice e Francesca Mori ,rispettivamente nelle categorie 48Kg e 51Kg, che provano ad inseguire le orme di un’atleta che è stata due volte campionessa ai Giochi del Mediterraneo e una volta vice-campionessa del mondo. Attenzione anche alla promettente Dalma Caneva, il nostro miglior talento a livello juniores.
Ci auguriamo che nel 2013 dai corpi dello Stato, in particolare dalle Fiamme Oro che hanno dominato gli ultimi campionati italiani, emergano dei nuovi talenti che possano sopperire alle mancanze palesate in quest’ultimo anno e che la lotta torni ad essere uno sport dove l’Italia possa conquistare riconoscimenti importanti in tutte le manifestazioni internazionali com’è sempre stato nella sua tradizione ultracentenaria, da quando nel 1908 Enrico Porro conquistò il primo oro olimpico di questa disciplina.
OA | michele.cassano