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Lotteria della felicità: Un Miliardo di sorrisi

Creato il 07 agosto 2014 da Claudia Stritof

Oggi colta da una spinta emotiva sdolcinata e critica, non in senso “distruttivo”, vorrei condividere alcuni pensieri scaturiti dalla visione del video del Papa sulla piana di Sibari. Un bambino su un lettino sul ciglio della strada viene raggiunto dal Papa, che fa improvvisamente fermare la macchina su cui si trova a bordo. Un bacio, un semplice bacio mi ha fatto riflettere.
La fede porta speranza nel cuore di chi questa speranza la sa cogliere.

Secondo me chi è fedele vive meglio, io in alcuni momenti invidio chi ha una fede così forte, perché sa dove dirigere la mente e il cuore. Sa a cosa credere o cerca di credere per dare delle risposte alla propria vita. Si affida ad un Qualcuno più grande di lui che lo rasserena.

Ma capire il perché succedono determinate cose, quello è un’incognita. Se per un attimo quel bambino ha provato gioia e felicità nel ricevere quel bacio, penso sia una cosa meravigliosa. Basta poco, molto poco, per rendere felice un’altra persona. E da quello che ho capito, anche se inconsapevolmente, basta poco anche per renderla triste.

Un pò di tempo fa stavo leggendo un libro di Emma Goldman, edizione del 1976, all’interno c’era un biglietto, un volantino del teatrino Schabernack: “Lotteria della felicità – Un Miliardo di sorrisi”.

Sul retro è riportato:

“Hai mai notato la bellezza di un sorriso.

Un volto che si illumina,

due occhi che si addolciscono,

una bocca che cambia

perché nasce un sorriso.

Hai sentito la gioia che ti pervade

quando riesci a crearne uno

e ti regalano un sorriso”.

Nel mio primo quarto di secolo di vita ho provato, e penso che continuerò a provare molti dolori, ma allo stesso tempo ho provato anche la gioia di veder sorridere, ridere e gioire. Questa gioia la provo con chi nell’arco della mia giornata o dei mesi mi sta accanto o l’ho provata con chi ormai non c’e più. Quei ricordi cerco di tenerli stretti a me, perché solo il ricordo di un’istante fa stare bene. Fa sentire vivi.

Le cose che fanno sorridere possono essere molte, un incontro fortuito dopo molto tempo, un gaffe tra amici, un “goool” gridato in modo scemo con amici (questo ultimo esempio non è comprensibile, se non dagli amici in questione), un pensiero banale ma importante inviato a qualcuno in un momento banale della propria giornata.

Buoni sentimenti… sembra quasi uno scritto smielato, fatto di sdolcinerie. Però effettivamente se ci pensate alcune volte basta veramente poco.

Perché dico tutto questo? Perché scrivere mi fa stare bene. Dal dolore o dalla gioia nasce la riflessione, e in questo caso dal dolore è nata la scrittura che ha generato riflessioni sulla gioia che si può creare con chi ci sta attorno. Secondo me se le persone si lasciassero andare riuscirebbero veramente a godersi un pò di più ciò che gli sta intorno.

Alcune volte, sembra che vi debbano essere “codici sociali di chic-chetteria e puzza sotto il naso” da rispettare. Ma un bel “chi se ne frega”, no?

Se ognuno erigesse la propria torre di cristallo a cosa servirebbe? Torni a casa e ti porti dietro tante moine, tanti sguardi e poi alla fine cosa rimane? Secondo me Nulla.

Non sappiamo mai cosa ci potrà capitare un domani e allora perché non vincerli e donarli questi “miliardi di sorrisi”. Ma cosa costa?

Non si perdono soldi come nelle lotterie nazionali, nè perdi la speranza. E’ gratis e ti fa bene alla salute.

Purtroppo ad alcuni costa molto, ad altri interessa solo la “facciata”, altri miliardi di sorrisi invece sono reali… io mi tengo questi ultimi, gli altri li lascio a voi, che a me le cose troppo pomponse non sono mai piaciute.


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