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Lou Andreas-Salomé e Anna Freud: Lettere Rivelatrici

Creato il 05 dicembre 2012 da Dietrolequinte @DlqMagazine
Lou Andreas-Salomé e Anna Freud: Lettere Rivelatrici

In questo 2012 che sta per volgere al termine, il nome di Lou Andreas-Salomé è stato più volte riproposto. Presso il Teatro La Fenice di Venezia ha avuto grande successo l’opera lirica Lou Salomé di Giuseppe Sinopoli che narra le vicende di questa donna così particolare, nota anche per i suoi intensi legami con celebri personalità del suo tempo: fra gli altri ricordiamo Friedrich Nietzsche, Rainer Maria Rilke e Sigmund Freud chiamati anche a rappresentare l’evoluzione del suo interesse dalla filosofia alla letteratura per approdare, negli anni della maturità, alla psicoanalisi. Testimonianze dirette di questi fecondi sodalizi sono gli epistolari, già da diversi anni pubblicati anche in Italia; risale invece a pochi mesi fa la stampa del volume Legami e Libertà – Lettere di Lou Andreas-Salomé e Anna Freud, a cura di Francesca Molfino con la traduzione di Laura Bocci, edito da La Tartaruga (che in passato ha già proposto l’epistolario fra la scrittrice e il poeta Rilke). Questo lavoro rappresenta un magnifico punto di partenza per chi, per la prima volta, affronta la vita e la scrittura di Lou Andreas-Salomé ed un’imperdibile occasione anche per chi ha già letto tutto il possibile che la riguarda: in questo caso le lettere scritte fra il 1922 ed il 1937 alla figlia di Sigmund Freud possono essere considerate l’ultimo tassello per completare finalmente il ritratto di questa avvincente figura femminile. I precedenti carteggi raccontavano di una donna con grandi prerogative intellettuali che trattava alla pari con Nietzsche, Rilke, Freud; pur rimanendo sempre fedele a se stessa, il suo approccio variava a seconda del periodo e della maturazione: l’epistolario con Nietzsche (Triangolo di Lettere – Carteggio di Friedrich Nietzsche, Lou von Salomé e Paul Rée, Adelphi) in cui il filosofo rappresenta il maestro colpito dalla luminosa intelligenza della sua discepola a tal punto da considerarla “continuatrice del suo pensiero”, ha una naturale interruzione dovuta al compromettersi del loro rapporto (Lou respinse per ben due volte la sua proposta di matrimonio e Nietzsche soffrì tantissimo senza poter più trovare una stabile e duratura forma di serenità).

una immagine di Lou Andreas Salomé 620x662 su Lou Andreas Salomé e Anna Freud: Lettere Rivelatrici

L’amore fra Lou Andreas-Salomé e Rainer Maria Rilke e l’amicizia di una vita che seguì alla loro passione sono invece testimoniati da uno scambio di lettere coinvolgente che dal 1897 al 1926 vedono Lou nelle molteplici vesti di amante, amica, sorella mantenendo sempre un registro di materna tenerezza con il sofferente poeta a cui lei stessa aveva sconsigliato la psicoanalisi temendo venisse spento ed annichilito anche il fuoco dell’arte oltre che il dèmone responsabile del suo male oscuro. Erano gli anni in cui Lou iniziava a frequentare a Vienna le lezioni del mercoledì sera di Sigmund Freud a cui lei si accostò con grande rispetto. A parte i suoi saggi psicoanalitici rimangono di quel periodo i seguenti brillanti testi: I miei anni con Freud, Il mio ringraziamento a Freud e non per ultimo tutta la corrispondenza edita da Bollati Boringhieri con il titolo Eros e Conoscenza. Lettere tra Freud e Lou Andreas-Salomé 1912-1936. Con Legami e Libertà emerge un’altra Lou Andreas-Salomé, inizialmente materna con la giovane Anna Freud per poi porsi come una sorella e un’amica. La novità di questo epistolario non è da individuarsi nella complicità fra le due donne (atteggiamento che l’autrice ebbe sempre nella vita se si pensa già solo alla solida amicizia con la scrittrice Frieda von Bülow). Gli abiti in lana che Anna confeziona per la sua cara Lou, il caffè e le torte che vengono spediti da Vienna alla volta di Gottinga dove Lou risiede, ci presentano una nuova immagine: emerge una Salomé casalinga, forse un po’ più debole, lontana dai grandi salotti e dai viaggi fra una capitale e l’altra dell’Europa a seguire sempre personalmente i grandi eventi culturali del suo tempo. È infatti una Lou che sta invecchiando, con i primi acciacchi e i primi rallentamenti di cui lei parla con grande naturalezza nelle sue lettere. Nello scorrere di queste pagine che rappresentano anche il tempo impietoso nel suo avanzare, si avverte l’inevitabile distanza che pian piano viene a crearsi fra le due donne: Anna, creatura all’inizio quasi solo ombra del celebre e amatissimo padre, conquista i suoi spazi e la sua indipendenza oltre che la piena approvazione paterna. La si vede gradualmente maturare e crescere anche nella consapevolezza di sé. Nuovi contatti e nuove amicizie non l’allontanano definitivamente dalla vecchia Lou ma Anna sembra distratta dai suoi impegni, dal suo cammino e dalle sue personali scoperte; sembra quasi temere che la vecchia amica di famiglia possa criticarla o semplicemente non comprenderla. Lou invece, da donna molto intelligente, vede come questa giovane vita stia prendendo forma, gioisce dei successi di Anna, dalle pubblicazioni allo spazio che finalmente le viene riconosciuto nel mondo della Psicoanalisi.

una immagine di Anna Freud 620x897 su Lou Andreas Salomé e Anna Freud: Lettere Rivelatrici

Fra le magnifiche lettere troviamo momenti toccanti quali il periodo di lutto per la perdita dell’amico Rilke. Il 19 febbraio del 1927 (Rilke era venuto a mancare il 29 dicembre del 1926) Lou scrive: «Da prima di Natale, il pensiero di Rainer non mi ha lasciato. In questa circostanza ho potuto sperimentare che il lutto può trasformarsi all’incirca così: in un modo completamente nuovo di cogliere a fondo un uomo ormai compiuto, che fino a quel momento era stato in ogni senso in costante divenire. È una cosa molto, molto singolare, che ti cattura completamente; si fa un’esperienza nuova di lui una volta ancora, lo si coglie vivo in un’esperienza che non si era mai impadronita di lui fino a questo punto, nella quale tra l’altro si mette insieme tutto ciò che egli ha provato da sempre, dove tutto si cristallizza in un ricordo che sovrasta largamente i ricordi singoli». Non troviamo un commento o una risposta di Anna alla lunga lettera di Lou di quel giorno: non è da imputarsi alla distanza generazionale; sembra più una timida forma di rispetto per l’anziana amica. Nel 1935, commentando l’evoluzione della situazione famigliare, una figlia illegittima del marito, l’iranista Carl Andreas, con la loro cameriera, episodio che le aveva inferto sofferenza e inquietudine, Lou scrive: «Anche nella mia piccola famiglia domestica nulla è cambiato e, quando ripenso a quanto le cose erano diverse un tempo, mi sento piena di gratitudine: come delle rose sopra un cespuglio di spine». Da queste lettere di Lou emerge inoltre quello che per alcuni studiosi era un punto irrisolto: il suo rapporto problematico con il pupillo di Freud, lo studioso Otto Rank, il “figlio” che si ribellò al padre fuggendo a Parigi e poi negli Stati Uniti. Poco nominato dalla Salomé, quando accade viene menzionato sempre con un tono critico; dal materiale sinora accessibile si poteva solo intuire che fra i due, sin dai primi incontri, un rapporto di stima o amicizia fosse impensabile. Se ne ha finalmente la prova con queste lettere in cui capita a Lou di commentare Rank e i suoi atteggiamenti scostanti con Freud sino ad una sintetica affermazione del 16 marzo 1925: «non ho una posizione corretta nei suoi confronti, perché ho sempre avuto qualcosa contro di lui, in modo puramente soggettivo, già sin dal 1912».

una immagine di Lou Salomé Teatro La Fenice di Venezia Foto di Michele Crosera 620x409 su Lou Andreas Salomé e Anna Freud: Lettere Rivelatrici

Altro punto da evidenziare riguarda la scrittura di Lou Andreas-Salomé da sempre considerata complicata, complessa, metaforica. Molto interessante la postfazione della traduttrice, la nota Laura Bocci, che fra i vari riconoscimenti nel 2004 ha ricevuto il Premio Nazionale per la Traduzione del Ministero degli Affari Culturali e che anche in questo lavoro è riuscita nell’obiettivo mantenendo intatte le caratteristiche della scrittura poetica di Lou Andreas-Salomé non a caso definita Die Dichterin der Psychoanalyse (la poetessa della psicoanalisi). Con l’intervento di Laura Bocci, nelle ultime pagine del libro, siamo chiamati a riflettere sul fatto che l’impegno del traduttore, invisibile e spesso non riconosciuto quanto merita, è il lavoro scientifico di un’artista che sviscera con pazienza, intuito e professionalità uno scritto altrui per restituirlo in un’altra lingua ma intatto e integro nel messaggio oltre che nella musicalità.

 

In copertina:  Lou Salomé – Teatro La Fenice di Venezia – Foto di Michele Crosera

 

una immagine di Copertina di Legami e Libertà – Lettere di Lou Andreas Salomé e Anna Freud La Tartaruga 2012 su Lou Andreas Salomé e Anna Freud: Lettere Rivelatrici


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