A volte qualcuno mi guarda e afferma: -Certo che tu sei proprio appassionato… – Io di solito faccio spallucce e annuisco con una certa convinzione. La verità è che non potrebbe essere altrimenti e anzi non riesco a spiegarmi come ci sia tantissima gente a cui il cinema non interessa. La magia del cinema infatti non ha limiti, anche nei momenti più bui, quando il grande schermo sembra darci l’impressione di aver litigato con noi, basta un film come questo e la pace è cosa fatta. Louise Michel è la pellicola giusta al momento giusto, il perfetto esempio per dimostrare quanto sia meraviglioso perdersi e smarrirsi in un film. In due parole bisogna assolutamente ricordare la trama: Un gruppo di operaie che hanno perso il lavoro a causa del fallimento della fabbrica in cui lavoravano, decidono di investire la liquidazione per pagare un killer professionista che uccida l’ex padrone. Geniale! Basterebbe quest’idea a far gridare al miracolo, ma c’è molto di più e il risultato non è solo esilarante, ma anche di una sconcertante e profonda umanità. Tra soluzioni narrative da applauso, trovate surreali e fugaci riflessioni sulla comune condizione del vivere, Louise Michel fila dritto verso la sua meritata e commovente conclusione, facendoci provare completa empatia per le vite dei due straordinari protagonisti, due esseri umani da amare in modo incondizionato, per la loro singolarità e la loro fragile assurdità. Due schegge inpazzite, generate da un Big Bang chiamato genere umano e ritrovatesi, finalmente pronte a precipitare di nuovo sulla terra, tra i loro simili, non più separate, ma unite, anzi abbracciate.