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Lovangeles, di Silvia Mango

Creato il 11 agosto 2014 da Babetteleggepervoi

“Tuo padre ha fatto una cosa orribile. Orribile.”“Mamma, cerca di stare calma.! La rassicuro “Ora andiamo a casa e mi racconti tutto per filo e per segno.”“Se n’è andato e a me non è rimasto nulla. Guardami!” esclama e apre i due cappotti con fare esasperato. Per essere sincera,non mi pare proprio nulla, considerato che indossa un numero imprecisato di monili in oro e pietre preziose, come se avesse svaligiato il caveau di una gioielleria!


Lovangeles, di Silvia Mango
Titolo: Lovangeles.Autore: Silvia Mango.Genere: rosa contemporaneo, con un pizzico di ironia.Editore: Rizzoli (Collana YouFeel). 23 luglio 2014.Pagine: 123.Prezzo: euro 2,49 (ebook).La mia valutazione: tre stelline.
http://www.amazon.it/Lovangeles-Youfeel-Silvia-Mango-ebook/dp/B00LX6S38Q/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1407746756&sr=8-1&keywords=lovangeles
Cosa c’è di peggio di tuo padre in prigione? Tua madre che si trasferisce da te.“Dopo mesi in cui non è successo più nulla ecco, di nuovo, il finimondo. So già che mi pentirò di non avere apprezzato a sufficienza la rassicurante monotonia delle mie giornate. Siamo finiti sul lastrico. Non conosco ancora i dettagli. A presto con gli aggiornamenti.” Loretta Cammareri, sceneggiatrice italoamericana, vive a Los Angeles e ha un blog. Quello che non può immaginare è che la sua tranquilla esistenza, fatta di ex amiche stronze diventate famose e sogni in celluloide ancora da realizzare, sta per essere sconvolta. Per sempre. Il padre, il boss delle mozzarelle più buone della California, è scappato, pieno di debiti e di capi d’imputazione, e la madre, sconvolta e abbandonata, sta per trasferirsi da lei. Peggio di così non poteva andare, ma Loretta non è un tipo che si demoralizza e cerca subito un buon avvocato. Per fortuna che la vita, come il migliore dei film, riserva anche piacevoli sorprese e così l’avvocato si rivela essere, oltre che un re del foro, anche un “re di cuori”. E quando meno te lo aspetti Los Angeles può diventare LoVangeles… Un divertente viaggio nella Hollywood di oggi, una passeggiata a due sul Red Carpet.
A Loretta non manca niente:Di mestiere, Loretta fa la sceneggiatrice, è brava, ma la sua carriera non decolla. Così come la sua vita sentimentale e i suoi rapporti sociali. Chi è la peggior nemica di Loretta? Domanda che prevede una risposta semplice e immediata: Loretta stessa, la cui autostima non è sotto i tacchi, bensì a miglia e miglia di profondità, tipo nella Fossa delle Marianne (googlate e vedete).Questa situazione opaca e, ahimè, consolidata, viene sconvolta da una notizia terrificante: il padre di Loretta è stato arrestato con una serie di accuse che, se provate, lo spediranno in galera per qualche centinaio d’anni. Ciliegina sulla torta, arriva a risiedere in pianta stabile dalla nostra una madre nevrotica, sconclusionata, una specie di desperate wife di mezza età.Loretta cerca di fare fronte a questo disastro e si rivolge a un avvocato. Quel Bill Clinton? No, mi sembrava di essere stata chiara: un altro Bill Clinton, bello, bravo, buono, abile, non vi mando l’indirizzo nemmeno se mi promettete una barca di soldi (non è vero, mandatemi un mp, ci accordiamo). Mentre il caso si chiarisce, nel senso che il paparino forse se la caverà solo con qualche annetto di prigione, ecco che arriva un colpo di fortuna incredibile: Loretta viene assunta per scrivere la sceneggiatura di un film. Non tutto splende, però, in questo cielo azzurro, perché la Produzione vuole la perfida-amorale-bellissima ex amica Crystal. Proprio la ladra di fidanzati! Occorre fare buon viso a cattivo gioco, in ballo c’è la carriera e Loretta si rassegna. Quella strega è anche una buona attrice, somma ingiustizia a mio parere, ma Silvia Mango è spietata.Finale a sorpresa, con storia d’amore che si concretizza (che termine orrendo, non posso trovarne uno meno schifoso? Sì, posso)… Finale a sorpresa, con storia d’amore che trova la sua naturale, dolcissima conclusione (meglio) e noi ci regaliamo l’ultimo sorriso.Una storia gradevole, giocata sul filo di un’ironia sofisticata, che richiama quei meravigliosi film Anni Cinquanta che nessuno sa più scrivere (Loretta, pensa tu a una buona sceneggiatura!).

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