C’è che questo periodo dell’anno, ogni volta che arriva, mi fa stare di merda.
Non è colpa del tempo. Che anche quello non si capisce un cazzo.
E no, non sono metereopatico. Che poi, che minchia starebbe a significare?
Fuori grigio, dentro grigio. Fuori sole, dentro sole.
Prenderei volentieri a calci nel culo l’inventore di questa espressione, non fosse altro perché poi è diventata tanto di moda presso una particolare popolazione di persone disprezzabili. Almeno per un motivo.
Che un motivo si trova sempre, anche senza scavare tanto.
Provate a dirmi di non aver mai provato impulsi violenti verso chi, con espressione sicura, vi diceva “Sai, sono metereopatica”.
Ma poi, in questo stesso periodo del cazzo, succedono cose meravigliose.
Tanto da stentare a crederci.
Com’è successo che la mia adorata Annie Clark – St.Vincent - abbia incontrato un genio come David Byrne?
Che si siano piaciuti è chiaro. Non servono spiegazioni.
Una dea: incantevole, sufficientemente pazza, dotata di una voce suprema, che utilizza con la stessa scioltezza con cui io mi accendo una sigaretta.
Un fico: averceli quei capelli alla sua età. E ballare come lui, anche ora, a 31 anni. A parte il suo essere geniale in generale.
Who is an honest man?
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