21 novembre 2010
Luang Prabang
La sveglia naturale funziona, ho un’ora per prepararmi e fare colazione, oggi si parte per Luang Prabang.
Sono riuscito a tardare lo stesso, hanno impiegato più di mezz’ora a prepararmi una sempli
ce colazione.
Il viaggio dura 6 ore e sono solo 240 km, la strada sale sulle montagne e i villaggi che si incorciano sono tanti, ognuno con il suo piccolo mercato e le case quasi tutte in bambù. I bambini giocano per le strade, le donne puliscono i riso e alcune preparano il chilly da far essiccare. I tetti di paglia sono ricoperti di rosso e l’effetto è meraviglioso, peccato non si possa fotografare dal finestrino e tirare fuori la macchina foto è impossibile data la quantità di buche che incontriamo.
Ci fermiamo in mezzo ad un villaggio in montagna e incontro lineamenti del viso molto particolari, gli occhi e il naso sono schiacciati e tirati. Fotografo qualche volto interessante e sorridente e risaliamo sul pulmino per continuare a salire seguendo i mille tornanti. Meno male che non soffro del mal d’auto, a differenza della giapponese che mi sta seduta diffianco con la testa nel sacchetto.
Arriviamo all’ora perfetta, il tempo di trovare la guest house con il bagno in comune e sono già fuori che mi dirigo al fiume per godermi il tramonto sul Mekong. Faccio un super giro in riva al fiume sulla penisola e trovo il punto giusto per godermi il tramonto e la magica sequenza di colori e luce. Mi carica bene questo momento della giornata, il tramonto sul Mekong è tutto un’energia positiva. Mi rilasso e viaggio dentro me stesso. Mi sento felice e fortunato a vivere quest’esperienza del viaggio, sto imparando molto e mi aiuta a capire me stesso. Alla fine viaggiare da solo significa anche conoscersi e soprattutto correggersi. In un certo senso ti esplori, riconosci i tuoi limiti e stimoli la tua curiosità.
Il tramonto mi ha fatto venire fame, in città è cambiato tutto rispetto al mio arrivo, c’è il night market e le bancarelle sono infinite. Luci ovunque, mi sento piuttosto disorientato e sembra una nuova città.
Mi infilo in un vicolo, è la via delle delizie, barbaque ogni due passi, spiedini di carne, pollo, pesce, rane, buffet di no
odle dai mille modi. La cosa bella è che ci sono anche dei tavoli, cerco un posto e sento delle voci italiane, mi fermo da loro chiedendogli se hanno fotografato il tramonto. Così si inizia a parlare e alla fine anche a mangiare mille spiedini e beerlao.
I ragazzi sono proprio simpatici e delle persone positive che ti fanno stare bene, gli invito nella mia guest house a gurdare delle foto e bere del lao lao. E qui inizia il mio problema di disorientamento, è la prima volta che mi succede di non capire proprio dove è il posto che cerchi. Non riuscivo ad orientarmi, era tutto diverso, e quindi dopo un’ora e mezza, facendo tutto il percorso che avevo fatto durante la giornata al contrario, sbagliando mille volte la strada. Ma è stato interessante, perchè con Marco e Mario abbiamo parlato di molte cose.
Trovata la guest house ci mettiamo nel giardino a guardare le foto, i ragazzi mi fanno molti complimenti e rimangono in silenzio, mi chiedono se il giorno dopo ci vediamo e andiamo a scattare insieme per la città.
Una bella giornata, bella gente e la città è proprio positiva
why not!?
mr.d