Luang Prabang
Mi sveglio alle sei meno un quarto senza nessun problema, mi preparo e in 5 min solo al fresh market dove mi sono dato appuntamento con i ragazzi. Di loro neanche l’ombra, decido quindi di fare colazione al mercato al solito posto, dopo una mezz’ora arrivano i ragazzi e mi dicono che abbiamo perso i monaci. Per oggi niente da fare, erano già passati e loro gli hanno visti, ma era in un’altro punto della città.
Lo si farà domani prima di partire per Pakse, intanto parto alle 8 e posso facilmente essere alle 5.30 a vedermi i monaci.
Con i ragazzi si decide di andare alle cascate, sono a 32km e si deve andare in tuk tuk, almeno che uno non prenda la bici, ma è già tardi poi il caldo diventa insopportabile.
Per il tuk tuk siamo in pochi, quindi dobbiamo cercare qualcun altro per abassare il prezzo. Stiamo ancora al mercato e io scatto qualche foto ai bambini che fanno colazione prima di andare a scuola. Nel frattempo passa un argentino che l’altra sera avevo conosciuto e anche lui era interessato alle cascate, ci mancavano ancora 2 persone ma anche una bastava per avere un prezzo onesto.
Troviamo un thailandese che vive a Londra, un ragazzo super vivace e anche lui con la mia stessa macchina foto, io guardo le sue, lui le mie e anche lui mi chiede qualche consiglio.
Arriviamo alle splendide cascate, sono un paradiso, ci sono anche 3-4 vasche dove si può fare il bagno e i tuffi, non vedo l’ora. Però prima facciamo un giro arrivando fino al punto dove inizia la cascata, un dislivello di 100m ripidissimo, avevo le ginocchia che mi arrivavano al mento e sono arrivato su tutto fradicio e con i piedi a pezzi. Facciamo qualche foto paesaggistica, ma io mi stufo presto e voglio andare a fare i tuffi.
Siamo rimasti un tre quarti d’ora a tuffarci nell’acqua verde e non avrei smesso mai a tuffarmi appeso alla corda.
Torniamo in città giusto in tempo per rifugiarci all’ombra di un ristorante con wi-fi. Riesco ad andare a farmi la doccia ed essere pronto per l’ultimo tramonto in questa città e l’ultima cena con Marco e Mario.
Non facciamo tardi, abbiamo mangiato di nuovo il pesce, ora ho appena finito di fare lo zaino ed ogni volta sembra che ci sia più roba.
Il fagotto del Matto si sta riempiendo di esperienze nuove, colori, suoni e magie...adoro viaggiare seguendo il “caso”...
Laku noc Laos
why not!?
mr.d