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Luca Carboni: Trent’Anni di Grande Musica

Creato il 15 maggio 2014 da Dietrolequinte @DlqMagazine

Federica Zingarino

«Quando cominciano davvero le cose? Non è così facile trovare il principio. Forse tutto viene già scritto quando sei nel ventre di tua madre? O intorno ai sei anni con le prime lezioni di pianoforte della maestra Pierfederici? A quattordici anni prendendo in mano la chitarra Eko di mio fratello più grande per suonare in una band chiamata Teobaldi Rock? Camminando per le strade del mio quartiere con i piedi su un asfalto a chiazze nere di ex bubble gum e la testa ed i sogni oltre la chioma degli ippocastani? Quando incontrai Lucio, gli Stadio, Renzo, Ambrogio e Roberto, una magica notte, alla Trattoria da Vito? C’entra Bologna o poteva succedere in qualunque altro posto? Comunque esiste un momento preciso, trent’anni fa, quando alla RCA dopo aver sentito i demo di …intanto Dustin Hoffman non sbaglia un film (il disco uscirà poi il 27 gennaio 1984 NdR) mi dissero di entrare negli studi Fonoprint di via De’ Coltelli per registrare il mio primo album! Era l’autunno del 1983!».

Luca Carboni: Trent’Anni di Grande Musica

Trent’anni di carriera. Non sono molti gli artisti che arrivano a festeggiare un traguardo del genere. Luca Carboni è uno di questi ed ha deciso di dedicare ben dodici mesi a questo splendido anniversario. E così è nato Fisico & politico, il greatest hits uscito nell’ottobre 2013 che ne ripercorre la carriera, attraverso i suoi grandi classici riproposti come duetti con colleghi del calibro di Biagio Antonacci, Elisa e Jovanotti. E così riassaporiamo una Silvia lo sai fresca e vestita di nuovo grazie alla partecipazione di Franco Battiato o ancora una versione di Persone silenziose che vede Luca impegnato in uno straordinario duetto con Tiziano Ferro. La pubblicazione di questo lavoro ha portato anche ad una tournée che, divisa in due tranche (la prima si è conclusa lo scorso 13 febbraio), il 6 maggio è ripartita dall’Obihall di Firenze. Un concerto spettacolare che è stato ricco di effetti speciali: sul palco una band che ha regalato rock a profusione con qualche escursione nella musica dance. Inoltre, abbiamo visto un restyling profondo al look classico di Luca Carboni che, non a caso, dopo un primo tempo con pànama e occhiali da sole, ha affrontato la platea a viso scoperto, fissando il suo pubblico negli occhi e divertendosi a farlo cantare. Ogni pezzo è stato introdotto con un ricordo personale: un rapporto nuovo, diverso, più diretto e confidenziale che dimostra come il cantautore bolognese abbia raggiunto una maturità professionale di tutto rispetto.

Luca Carboni: Trent’Anni di Grande Musica

Nella tappa del Fisico & politico Tour che abbiamo seguito spiccava la presenza di Saturnino che ha suonato il basso in Fragole buone buone e in una versione tirata e rockettara di Ci vuole un fisico bestiale nella quale il ritornello è affidato alla voce di Lorenzo Jovanotti. Carboni ha però ricordato un altro amico musicista che ha segnato tanto la sua carriera. Prima, con Ron al piano, ha eseguito La mia città e poi, durante i bis, ha proposto Piazza Grande rendendo omaggio alla memoria del grande Lucio Dalla: un artista che più passa il tempo e più ci manca. L’altro ospite d’onore della serata è stato il figlio di Pierangelo Bertoli, Alberto, che aveva già accompagnato Luca nella prima parte della tournée. Inoltre, anche se non presente, sentiamo comunque la voce di Miguel Bosé in Inno nazionale. Un momento molto carino e sentimentale è quello nel quale Luca spiega come sono nati i duetti. La selezione dei brani da inserire nell’album è stata affidata agli ospiti e così capita che Samuele Bersani voglia cimentarsi con Gli autobus di notte, una chicca nascosta nel percorso di Carboni, il quale probabilmente non si aspettava venisse scelta ma che con piacere ha deciso di riproporre pure dal vivo.

Luca Carboni: Trent’Anni di Grande Musica

Una perla che Bersani ha definito così: «Gli autobus di notte è una canzone senza tempo, piena di quella poesia descrittiva che piace a me. Attraverso l’immagine simbolica di un vecchio autobus ancora in uso (un’idea) a Luca è riuscita l’impresa di raccontare come il nostro paese si sia arrugginito e invecchiato ma nonostante tutto sappia dare anche prova di resistenza». Per la gioia dei presenti, i musicisti non si risparmiano, al servizio di un Carboni decisamente ispirato. Insomma, uno show che vorresti non finisse mai! Ma quel momento purtroppo arriva. Si chiude il sipario, ancora il tempo di tre bis e poi tutti a casa. Nelle orecchie, nel cuore e nello sguardo il ricordo di una serata piena di ottima musica, di un concerto che mi ha fatto riscoprire un artista ricco di talento ed il suo repertorio di canzoni moderne ed attuali, ora come allora.

Fotografie di Federica Zingarino

Luca Carboni: Trent’Anni di Grande Musica


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