Luca Ferrari e l’altro lato del caso Sallusti: la compattezza della casta giornalistica e la macchina del fango di Feltri, Belpietro e Sallusti. E invoca uno strumento di controllo e repressione degli abusi

Creato il 27 settembre 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Concordo, la pena (la sentenza della Cassazione confermava il carcere, ndr) è certamente estrema. Ma mi indigna certo più compattezza ritrovata di una ‘casta’ che rivendica a gran voce libertà, quando spesso libera non è, volgarmente prona agli interessi della politica più bassa. Libero e Il Giornale ne sono probabilmente l’esempio più lampante e Sallusti, con Feltri e Belpietro, espressione di un giornalismo cinico, volgare, senza scrupoli.
Sono lacrime da coccodrillo, ipocrite e false quelle che circolano in queste ore. La pena pecuniaria è troppo poco quando a mezzo stampa sedicenti giornalisti stroncano vite, diffamando e insultando o, più semplicemente, omettono verità, stravolgono fatti, strumentalizzano informazioni per meri interessi di bottega…
Se la deontologia professionale e l’Ordine in genere non interviene, è comunque necessario che esista uno strumento di controllo e repressione degli abusi.
Quale rischio corre un giornalismo che in nome di una presunta libertà di espressione non aderisce ai principi basilari della professione e presume di poter addirittura abusare del suo ‘potere’?

Luca Ferrari

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