“Così non si può andare avanti”, sembra abbia detto l’assessore De Bona prendendo atto del taglio di 50mila euro alla Fondazione Ponchielli che mette a rischio l’organizzazione delle rassegne di danza e di musica antica (Festival Monteverdi). Appunto, ma per ragioni che dovrebbero essere diverse dal mero controllo della spesa.
La Provincia di oggi riferisce che, a causa dei tagli, si risparmierà sulla promozione degli eventi e sugli straordinari del personale, ma non offre al lettore alcun elemento critico rispetto all’ormai palese mancanza di sostenibilità di questo ‘sistema’.
Qualcuno conosce approfonditamente, ad esempio, i dati sulle presenze delle diverse rassegne negli ultimi anni? Né il sito Web della Fondazione né quello del teatro sembrano offrire elementi in merito, quando sarebbe davvero interessante (o, almeno, dovrebbe esserlo) per il cittadino-contribuente conoscere a fronte di quale partecipazione di pubblico parte delle risorse pubbliche in bilancio vengono impiegate…
Esiste, oltre al banale dato quantitativo, anche un’idea ‘qualitativa’ su come è percepita l’offerta culturale dalla città?
Questo a dire che è imbarazzante, soprattutto in contingenze drammatiche come quella che viviamo, trovarsi a dover giustificare scelte culturali rivolte a pochi sostenute con il contributo dei tanti che per molteplici ragioni ne sono esclusi.
“Così non si può andare avanti”.
Appunto.