Luca Mercurio fa parte di quella tradizione cantautorale del sud italia che da sempre è foriera di interessanti proposte musicali.
Luca è pugliese ed è prima che un artista un grande lavoratore, un uomo che è immerso quotidianamente con la sua realtà territoriale, con le sue difficoltà, le sue “voci”, le sue peculiarità...
Luca per questo motivo è un cantastorie, utilizzando lo strumento della voce declinandola in italiano o in stretto dialetto pugliese.
E’ fin dai suoi esordi un’artista fuori dall’ordinario, nato tra la Murgia e il mare del tavoliere: sostanzialmente è difficilmente collocabile nel panorama artistico pugliese.
A 17 anni è leader dei Rifiuti Tossici Indipendenti una formazione di matrice punk che lo fa diventare un piccolo culto nella sua zona grazie a memorabili performance dove l’incontro-scontro con il pubblico è l’obiettivo principale.
Nello stesso periodo la sua esigenza di comunicare trova spazio nel teatro sperimentale e nei documentari di Cosimo Terlizzi, con il quale intraprende una lunga collaborazione; di rilievo la partecipazione da protagonista nel film “Rocca Petrosa”, che vince numerosi premi tra cui il premio della critica al festival di Bellaria, premiato da Baricco.
Agli inizi dei 2000 dopo l’ultimo gruppo sciolto “Area Sud” c’è l’incontro con il chitarrista e compositore Mario Lupori (Mario Kriminale) leader storico dei Wogs (pionieri del punk- rock barese fine anni ’70),e da questa collaborazione nascono due album “Sdreus” e “Debole”(Arcisanarecords), che, distribuiti in modo insolito, vendono un considerevole numero di copie. In seguito a questi lavori, una travagliata produzione lo porta alla pubblicazione solo online del disco “Vita Morte e Miracoli”.
Dalle ceneri di questo progetto nasce la collaborazione col chitarrista e produttore artistico, Filippo Cosentino con il quale nasce "Come Erba" viaggio intimo e dissacrante, che racconta storie di personaggi non comuni, scavando nei momenti quotidiani della loro vita, persone che osano e cambiano le cose.
“COME ERBA” di LUCA MERCURIO
IL NUOVO CANTAUTORATO ITALIANO: DA BARI AL MONDO
Il progetto di Luca è assolutamente figlio dei nostri tempi, Luca è un lavoratore di una delle più grandi fabbriche del sud Italia che negli ultimi anni ha subito la classica ristrutturazione: licenziamenti, cassa integrazione in deroga, sfruttamento, moria del territorio e dell’indotto.
Luca è da sempre attento ai temi dell’attualità, alla società e per certi versi alla politica, vive in uno dei territori più difficili d’Italia e tutto questo “mood” si ripercuote in maniera potentissima sul suono del disco, un album di 9 pezzi uno più “sentito” dell’altro, pezzi con testi durissimi e di denuncia, altre canzoni più goderecce e cantate nel simpatico e “stretto” dialetto barese, questi sono gli ingredienti base del lavoro discografico di Luca che è pronto per la stampa e i negozi da Settembre 2014.
La produzione e gli arrangiamenti sono curati da Filippo Cosentino (www.filippocosentino.com) forse l’unico jazz artist italiano che si cimenta con la chitarra Cosentino ha suonato tutte le chitarre, tastiere, pianoforte, organo hammond e basso elettrico e si è avvalso della collaborazione di Guglielmo Pagnozzi al sassofono (già sax di Roy Paci), Carlo Gaia alla batteria, Mauro Gavini al basso fretless e Andrea Lamacchia al contrabbasso. Il team di cui si è circondato Luca è assolutamente di “peso” e artisticamente il disco è declinato in maniera ineccepibile.
Un disco che vuole parlare anzitutto alla “gente” di Luca quei pugliesi che tra le difficoltà vivono il territorio (sono circa 4 milioni gli abitanti del “tacco d’Italia - di cui oltre 1500000 parlando quotidianamente il dialetto) un discorso “locale” che va di pari passo con un sound assolutamente di profilo nazionale, una voce unica e irriverente con la quale si cimenta anche in inglese (nella track di chiusura del disco). Nel brano "Non immaginavo" si intuisce un po’ tutto il “senso” e il manifesto del disco: pensato e scritto per un pubblico “allargato” è un ottimo pezzo in cui si affronta il tema della crisi economica e del posto di lavoro, si riferisce ad un pubblico molto vasto, tutti coloro che a causa della recessione sono stati investiti da problemi umani, relazionali ed economici.
Ma nel disco sono presenti anche brani più leggeri come “L’Alternativo” e passaggi più intimi come “Come il vento” e “Tu che non sai”. O ancora i momenti più lirici e jazzistici segno di un artista eclettico e poliedrico come in “Io sono il vento” cover interpretata di Arturo Testa. Un disco molto compatto con un suono assolutamente moderno frutto soprattutto del lavoro di ricerca musicale fatta dal team di Luca con l’obiettivo principale di parlare ad un pubblico più vasto senza perdere di vista il territorio. E così il suono della tradizione pugliese, influenzati dalla cultura araba e slava, corre sul quarto di tono ed è accompagnata con la voce, la chitarra battente, la chitarra francese, le castagnole e il tamburo.