By Luca Pedrali on dicembre 2nd, 2012
Ci troviamo tutti nella piazza di Pisogne e, dopo esserci compattati nelle macchine, raggiungiamo il parcheggio,in località Terzana. Percorriamo la mulattiera e il viottolo fino all’ingresso della grotta 928 Lo “Tuèra sura la madunina” scoperta circa 5 anni fa durante una battuta per il riposizionamento delle coordinate di grotte già a catasto.
Grazie al sistema di passamano trasportiamo velocemente i sacchi con il materiale subacqueo fino alla sala finale antistante il sifone, dove Luca comincia la vestizione.
Per questo tipo di immersione ha scelto una configurazione di tipo “sidemount” ossia le bombole sui fianchi e non sulla schiena che, in caso di ambiente molto ristretto, gli permetteranno di avanzare più agilmente.
Una volta pronto scivola in acqua, supera il primo passaggio parzialmente allagato che lo conduce all’imbocco del sifone. La visibilità è da subito ridotta a zero per cui decide di infilarsi di gambe e procedere in aderenza sulle pareti. L’ingresso è circa un metro per 60 cm e prosegue angusto per i successivi 15 metri ad una profondità massima di 4 metri. Non ci sono asperità alle quali poter ancorare il filo d’arianna se non un grosso masso di crollo sul fondo che rende il passaggio ancora più difficoltoso. Una volta riemerso percorre circa 80 metri in aerea seguendo il corso d’acqua che ad un tratto scompare in una frattura. Di fronte c’è un bivio con due risalite, sceglie la via a sinistra che sembra essere la condotta principale. Prosegue un tratto concrezionato di circa 30 metri raggiungendo un secondo sifone che, essendo lungo solo 1 metro, supera in apnea. Quando riemerge ritrova nuovamente il corso d’acqua, lo segue per altri 50 metri fino a raggiungere un ennesimo sifone, questa volta più profondo (almeno 5-6 metri), quindi decide di rientrare.
Nel frattempo,per ingannare l’attesa ,Marzio Lazzarini e Andrea Poli controllano gli ultimi caposaldi effettuati in esplorazione tempo addietro, lo scopo è la continuazione del rilievo con le poligonali che saranno fatte dagli speleosub. Quando vediamo comparire le luci di Luca siamo tutti euforici e curiosi di sapere cosa c’è oltre il sifone. Luca ci racconta l’immersione mentre laboriosamente risistemiamo tutta l’attrezzatura nei sacchi e raggiungiamo l’uscita. Doverosa foto di gruppo e infangati torniamo verso le automobili.
Sono stati esplorati nuovi 175 metri che,aggiunti ai 50 metri esplorati in precedenza dall’’A.S.B., portano la grotta ad uno sviluppo totale di 225 metri.A questo punto si è concordata la necessità di una seconda esplorazione attuando misurazioni per comprendere la direzione della grotta, dal momento che 150 metri sotto c’è la sorgente delle Tufere, già indagata da Luca Pedrali e Davide Corengia in collaborazione con il Progetto Sebino. Sicuramente la stesura del rilievo su computer con i nuovi dati che avremo prossimamente, potrà aiutarci a capire la potenzialità di questa nuova cavità in relazione alla Sorgente delle Tufere ed al potenziale “ mostro” che si ipotizza ci sia sotto al Monte Guglielmo.
Conoscendo Luca e la nostra determinazione, possiamo tranquillamente scrivere”…e non finisce qui!”.
Inquadramento geologico:
La grotta in questione si trova sul versante sinistro idrografico sopra il Comune di Pisogne
a 635 Mt. s.l.m. in località “Gasso Alto”.
La conformazione rocciosa della zona comprende prevalentemente calcare di Angolo.
Su questo stesso versante a destra della località Terzana, nella Valle del Trobiolo il 15 Novembre 2000 si è verificato un episodio franoso molto importante che ha interessato circa 400.000 mt. cubi di materiale franato a valle.
Questo evento è stato causato da un periodo di piogge molto intenso e lungo.
Ovviamente questa porzione di territorio è stata classificata da uno studio geologico commissariato dal Comune di Pisogne “A rischio idrogeologico molto elevato”.
Il video della esplorazione:
Hanno partecipato (in ordine alfabetico): Alessandra Rasini, Andrea Poli, Davide Minà, Franco Gozio, Giorgio Mauri, Luca Pedrali, Marzio Lazzarini, Nadia Bocchi, Sergio Campana, Vania Possi e le nostre mascotte pelose (sempre in ordine alfabetico) Ivano e Lola.
testo di Nadia Bocchi e Marzio Lazzarini