Luca Ricci. Mabel dice sì (Einaudi)

Creato il 08 marzo 2013 da Saradurantini @SaraDurantini

"Il condottiero non è mai immobile" scriveva Georges Perec ispirandosi al soldato ritratto da Antonello da Messina alla fine del Quattrocento. E quando penso a Mabel la immagino come quel condottiero solo più instabile, scossa da un moto perpetuo di instabilità, più biasimata dalle persone che la circondano che acclamata per la sua imperscrutabilità, più giudicata per la sua connaturata tendenza all'amore che osservata e capita in quanto tale.
Mabel, "la parola deriva dal latino amare e significa amabile", non occupa sempre la scena, talvolta la trovo nascosta dietro la vita del narratore, o dietro il racconto di qualche personaggio che appare e scompare, ma in ogni caso è lei la causa e la conseguenza delle azioni altrui. Proseguendo nella lettura la vita del narratore, un giovane universitario, si fa sempre più chiara, e i suoi sogni diventano i miei, suonare il piano, avere una platea che ti ascolta, qualcuno che si emoziona per ciò che fai. Lui segue il consiglio di un amico, lavorare come portiere di un albergo di notte, quel tanto che basta per guadagnare qualcosa. 
L'albergo. Tommasini (il direttore), Nicola (fa il turno di giorno), Saverio (l'idraulico), le cameriere, i turisti. Ma soprattutto Mabel. E' lei che dà senso a ogni personaggio, con loro ha rapporti strani e uguali al tempo stesso. C'è sempre l'amore, c'è sempre un corpo che vuole un altro corpo, ci sono aliti, vestiti, letti, camere, lenzuola. C'è qualcosa che viene ricucito e qualcos'altro che si sgualcisce. Mabel dice sì. E' la sua risposta alla vita, alle vite che soccorre. Solo se stessa non riesce a trattenere. 
E' qui che i pezzi di un mosaico che inizialmente vivevano soli si incastrano creando una storia di più ampio respiro in cui l'immediatezza linguistica mi trascina in quella tripartizione (oggi, ieri, oggi) che mantiene il libro in equilibrio tra esperimento e qualità.
E scegliendo la musica per questo momento non potevo che scegliere le Variazioni Goldberg suonate da Glenn Gould.


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