Nel presentarvi il post di oggi, desidero ringraziare nuovamente Isy, una delle curatrici del blog “Bookland: viaggiando tra i libri” per la recensione di “Primavera in Borgogna” e per la sua intervista al sottoscritto, della quale riporto qui di seguito il relativo testo. Vi ricordo inoltre il booktrailer del libro, che potete vedere su YouTube cliccando QUI.
"Salve a tutti, oggi vorrei parlarvi di un giovane scrittore e della sua prima fatica letteraria. Si chiama Luca Terenzoni e grazie al gruppo Albatros ha pubblicato il romanzo “Primavera in Borgogna”.
Ciao Luca. Innanzitutto grazie per questa intervista e ti do il benvenuto sul nostro blog.
Ciao Isy. Un saluto a tutti i vostri lettori e un ringraziamento particolare a voi, per avermi ospitato.
Parlaci un po’ di te.
Comincerei dicendo che da circa un paio di anni ho superato la quarantina ( in effetti, non sono proprio giovanissimo… ). Sono laureato in Economia e Commercio e lavoro presso l’ufficio amministrativo di una società della Versilia, per la quale curo anche i contatti con l’estero. Ho la passione per la lettura, il cinema, le lingue straniere e… la Francia!
Come è nato il desiderio di scrivere un romanzo?
Per caso. Sono un amante della lettura, ma sinceramente non ho mai pensato di arrivare alla stesura, né tanto meno alla pubblicazione di un romanzo. Questo fino a quando, circa due anni fa, il soggetto alla base di “Primavera in Borgogna” non ha cominciato a delinearsi lentamente nella mia testa, con le figure dei singoli personaggi coinvolti nella storia. Ho provato così a mettere nero su bianco, pagina dopo pagina, le idee che avevo precedentemente sviluppato nella mia mente, arrivando così a completare la stesura della storia.
Quali sono i tuoi scrittori preferiti? E quale genere letterario prediligi?
Il mio autore preferito è senza alcun dubbio Henry James. Sono infatti un amante dei classici della letteratura inglese e americana; anche se in realtà leggo ovviamente anche qualcosa di più “contemporaneo”. Al momento sto infatti leggendo “Al limite della notte” di Michael Cunningham, del quale ho amato tantissimo il suo “The Hours”.
Ti piacerebbe parlarci della tua esperienza di autore emergente nel pubblicare un libro?
Dopo aver completato la stesura di “Primavera in Borgogna” si è ovviamente presentato il problema della scelta dell’editore a cui presentarlo per la sua valutazione. Ho quindi effettuato in rete una ricerca delle case editrici che avrebbero potuto essere interessate alla valutazione di manoscritti di autori esordienti. Ho poi deciso di accettare la proposta editoriale del Gruppo Albatros. A livello promozionale, pur avendo la casa editrice attuato tutto quello a cui si era inizialmente impegnata, la pubblicazione di “Primavera in Borgogna” ha ovviamente richiesto anche un mio impegno specifico, compatibilmente con i tempi richiesti dalla mia professione ufficiale . Del resto questo mi era sembrato più che naturale ancora prima che il libro venisse pubblicato.
Ed ora passiamo a parlare del tuo romanzo. Se dovessi descrivere il tuo romanzo con 3 aggettivi, quali sarebbero?
Inizierei subito con il definirlointrospettivo, perché nel cercare di sviluppare non solo la figura di Francesco Martini, il protagonista, ma anche degli altri personaggi coinvolti nella storia, caratterizzata da risvolti noir e sospesa tra passato e presente, ho cercato di entrare nelle loro menti e di farle poi interagire sulla base delle loro differenti esperienze di vita. Proseguirei poi definendolo intrigante, dal momento che, da un certo punto in poi del romanzo, il lettore è accompagnato, pagina dopo pagina, attraverso tutta una serie di colpi di scena, fino ad arrivare, a un ritmo incalzante, alla fine del romanzo. Tutto questo perché, come lo stesso Francesco avrà modo di appurare poco dopo il suo arrivo in Borgogna, nulla è come sembra…..
Terminerei, infine, definendolo un romanzo “descrittivo”. Il fatto di aver visitato i luoghi che fanno da sfondo alle atmosfere noir della storia, mi ha infatti permesso di riversare sulle pagine di “Primavera in Borgogna” tutte le emozioni da me provate durante il mio soggiorno in quella suggestiva regione della Francia, proprio durante la stagione primaverile.
Come è nata l’idea di questo romanzo?
Mi interessava essenzialmente narrare l’esperienza di vita di un mio coetaneo, il quale, sebbene la sua vita sia stata caratterizzata da una serie di successi non solo in ambito professionale ma anche privato, si ritrova a rimettere tutto quanto in discussione dopo essere stato abbandonato dalla sua fidanzata storica a solo pochi mesi dal giorno previsto per il loro matrimonio.
Quando crede di essere finito su di un “binario morto”, ecco che l’incontro del tutto casuale con un imprenditore francese del settore del vino lo catapulterà in una realtà completamente differente da quella in cui si è trovato a operare fino a quel momento.
Per Francesco sarà l’occasione per un nuovo inizio e imposterà la sua nuova vita solamente sulla propria persona, convinto che non si innamorerà mai più in vita sua di un’altra donna.
Arrivato in Borgogna, però, l’incontro con Ludivine, la sua nuova collega, tanto affascinante quanto misteriosa e complessa, farà ben presto vacillare tutte le sue nuove convinzioni.
Contemporaneamente, da un passato solo in apparenza lontano e dimenticato, inizieranno a riemergere lentamente gli inquietanti dettagli di un caso di cronaca nera del passato, in cui Francesco scoprirà coinvolti sia Ludivine sia il suo nuovo datore di lavoro…
Francesco è un personaggio molto vario, con molte passioni, con molta voglia di vivere. C’è un po’ di Luca in Francesco?
In effetti c’è molto di me in Francesco. Abbiamo la stessa età, siamo molto simili caratterialmente, svolgiamo un tipo di lavoro simile e abbiamo diverse passioni in comune. Per il resto, però, abbiamo avuto esperienze di vita differenti. Per quanto riguarda la trama del romanzo, per me è stato molto interessante, oltre che “divertente”, immaginarmi in un contesto completamente diverso da quello in cui sono solito operare.
A un certo punto del romanzo Francesco abbandona tutto (famiglia, amici, lavoro) per cambiare vita. Tu riusciresti mai a farlo?
Per risponderti, molto probabilmente dovrei trovarmi nella stessa situazione, soprattutto psicologica, di Francesco. Indubbiamente si tratta di una decisione coraggiosa, che richiede una grande determinazione e forza di carattere.
Ti piacerebbe scrivere un nuovo romanzo con protagonista Francesco Martini?
Perché no! Magari proprio con un seguito di “Primavera in Borgogna”. Del resto Francesco è un uomo dotato di “mille” risorse, come lui stesso avrà occasione di rendersi conto quando, nel romanzo, arriverà anche a mettersi pericolosamente in gioco, nel tentativo di riuscire a fare luce sull’enigma nel quale, suo malgrado, si ritroverà inaspettatamente coinvolto…
Ti piacerebbe scrivere altri romanzi, magari di genere diverso?
Certamente. In effetti sto scrivendo una nuova storia, anche questa di ambientazione francese, in cui ancora una volta cerco di “scavare” nelle vite dei vari personaggi coinvolti. Questo del resto è quello che, in qualità di lettore, mi spinge generalmente a iniziare la lettura di un nuovo romanzo.
Quali sono le tue aspettative per il futuro?
Personalmente mi auguro di avere sempre la possibilità di fare tutto quello che mi appassiona veramente; che mi spinge ad affrontare ogni nuovo giorno con entusiasmo. Nel riuscire a fare questo sono fermamente convinto del fatto che i libri possano giocare un ruolo fondamentale, non soltanto nel momento in cui vengono scritti, ma anche e soprattutto durante la loro lettura.
Ti ringraziamo per la tua disponibilità e ti auguriamo un enorme in bocca al lupo per il tuo libro. Un saluto sincero, ti aspettiamo per una prossima chiacchierata sul blog magari su una prossima uscita=).
Sono io che vi ringrazio e mi auguro di poter tornare a farvi visita presto… magari proprio con un nuovo libro! :-D "
http://bookland89.blogspot.com/2011/07/intervista-luca-terenzoni.html
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