due ragazzi come tanti, periferia milanese, il maggiore spesso impegnato a sopportare i “capricci” del piccolo. Il rapporto tra i genitori scricchiola, senza troppi clamori, ma inesorabilmente. D’improvviso, una inspiegabile malattia pone tutto su piani diversi. E’ brava l’autrice a contestualizzare tutto in maniera plausibile, a rendere attraente questa storia quotidiana!
LUCE DEI MIEI OCCHI, ZITA DAZZI, EINAUDI RAGAZZI Arturo e Giovanni sono figli di una qualsiasi periferia milanese affaticata e colpita dalla crisi economica, come gran parte della città, una Milano invernale che aspetta il Natale senza credere troppo nel futuro. La loro è una famiglia come tante, dove la stanchezza del lavoro quotidiano intreccia malumori di coppia a problemi concreti dovuti alla disoccupazione. Un normale weekend in montagna e la situazione esplode. L’improvvisa e inspiegabile malattia che rende cieco il più piccolo dei due figli, Giovanni, 4 anni, precipita la famiglia in un gorgo di ricoveri ospedalieri, visite mediche e analisi che non hanno altro effetto pratico che accrescere le incomprensioni e le tensioni fra gli adulti. Arturo, adolescente acerbo e ironico, assiste a tutto questo con quella punta di comica amarezza tipica della sua età riuscendo, in mezzo ai litigi e alle paure dei genitori, a trovare una sua via di comunicazione col fratello, anche in quello scenario non certo allegro che è l’ospedale. Complice del “miracolo” è Sofia, compagna di classe e amore di Arturo, che con i suoi goffi tentativi riesce a strappare un sorriso al lettore anche nei momenti più bui. A riaccendere la luce negli occhi di Giovanni e una qualche forma di speranza fra le pareti di casa, sarà quella cosa inaspettata e meravigliosa che è la forza della vita, attraverso i sogni dei ragazzi. Età di lettura: da 12 anni.