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Luci allo Stade?

Creato il 01 giugno 2011 da Rightrugby
Luci allo Stade?I destini dello Stade Francais stanno tradizionalmente a cuore agli italiens: nel passato era la casa di diversi azzurri, superata ultimamente in questo dall'altra parigina Racing Métro allenata da Berbizier; nella prossima stagione verosimilmente resterà solo Sergio Parisse, dando per scontata la partenza di Mauro Bergamasco, non avvenuta sinora soprattutto per l'oggettiva difficoltà che il patavino incontra a reperire un ingaggio all'altezza del suo passato e della sua esperienza.
Lo Stade è nel radar non solo degli italiani o degli argentini che vi hanno una nutritissima colonia in espansione: tutti lo conoscono, persino i non rugbisti. Si tratta infatti di un club che ha innovato il modo di intendere e fruire questo sport, presentandosi con successo a pubblici diversi da quello tradizionale, grazie all'utilizzo di canali e strumenti alternativi, glamour e creativi (colori, gadget, calendari, spettacoli pre-partita etc.), adatti a un target metropolitano, giovane, femminile. Una operazione marketing di successo ed epocale, che ha rinnovato l'immagine troppo "British College"  o all'opposto "tutta campagnola" che questo sport aveva in Europa.
Una intuizione di successo quella del pàtron Max Guazzini, almeno fin che è durata: i primi scricchiolii s'eran avvertiti all'inizio della stagione scorsa - il licenziamento dell'attuale coach dei Queensland Reds dominatori del SuperRugby Ewen Mckenzie, poi il netto ridimensionamento di organico nonostante l'arrivo di coach Michael Cheika campione d'Europa, la conclusione negativa del campionato e il  fallimento dell'ultimo bersaglio, la Euro Challenge.
L'ultima tegola è finanziaria: un buco di 5/6 milioni di euro, provocato principalmente dalla Sportsys, società cui eran appaltati i diritti d'immagine, ma cui han dato un contributo anche l'indisponibilità dello stadio e i risultati scarsi.
Siamo arrivati per gli Stadiste quasi al punto di non ritorno, il più temuto da ogni compagine francese: la DNACG - Direction nationale d'aide et de contrôle de gestion - ente della Lega delle Società Pro incaricato di controllare i bilanci dei team aderenti, ha alzato il sopracciglio e ha tempestivamente presentato l'ultimatum al club. Ha imposto il ripianamento garantito e certificato di 12 milioni di euro entro oggi, pena la retrocessione in ProD2 se non più giù.
Come insegnano i casi Montauban dell'anno scorso, di Albi di quello precedente e di Bourgoin da un paio d'anni, quando nella Francia del rugby si parla di garanzie finanziarie non si guarda in faccia a nessuno e si incide subito il marcio, senza voti segreti o ricerche di accomodamenti dell'ultimo minuto (lì manca tra l'altro l'implicito conflitto di interessi nostrano, con la Lega smantellata e tutto dipende dalla Federazione; ma questo è un discorso lungo e che ci porterebbe fuori tema).
I senatori del club come Roncero e tutto il clan argentino o AttoubDupuy, Parisse, Haskell e Palmer non sono certo tranquilli per la situazione, si stanno nervosamente guardando attorno; nel frattempo alcuni sono partiti come Beauxis, altri scalpitano alla porta come Bastareaud ma altri ancora sono in arrivo: segnatamente il duo d'esperienza Paul Warwick, Felipe Contepomi e anche Paul Sackey, almeno a giudicare dai calzettoni che indossava nella gara coi Barbarians.
Ora, una buona notiza arriva da l'Equipe: secondo fonti del giornale, lo Stade Francais avrebbe presentato ieri alla DNACG le garanzie finanziare richieste.
Stavolta non è stato Guazzini a fare lo sforzo oltre le sue possibilità; il ruolo di "Cavaliere Bianco" è stato assunto da Bernard Laporte (in foto col presidente dello Stade), l'ex segretario di stato allo sport, ex allenatore della nazionale Bleus agli ultimi mondiali ed ex allenatore dello Stade tra il 1995 e il 1999.
Toltosi dai conflitti di Bayonne nello scorso febbraio dopo appena un mesetto, il nostro s'è dedicato ad allestire in segreto e in accordo con Guazzini una cordata di investitori anonimi del Canada francese (Montreal), raccolti in una finanziaria dal nome invero sospetto - FACEM: Fondation pour l'amélioration des conditions de l'enfance dans le monde (ricordandomi la nomea del Quebec negli Stati Canadesi anglofoni: sarebbe lievemente "mafioso"). Vabbè, sarà come l'Unicef che sponsorizza il Barcelona, verrebbe da pensare agli ottimisti...
Sta di fatto che detta fondazione avrebbe già scucito buona parte della cifra richiesta in garanzia; nel frattempo Laporte ha già fondato una sua società - la Sport Developpement - che farebbe da veicolo finanziario e non solo, avrebbe investito direttamente anch'egli nell'operazione.
A parte capire se i soldi siano già arrivati o siano stati solo promessi - in queste cose la riserva è d'obbligo - ovviamente nulla si fa gratis: l'intervento costerebbe a Guazzini il controllo dello Stade, rimanendo alla Presidenza ma con deleghe limitate al marketing, mentre Cheika che evidentemente gode della stima di Laporte, assumerebbe i pieni poteri sul fronte sportivo, mercato incluso.
Sinora è tutto un "si dice", "fonti solitamente bene informate garantiscono che" etc.etc.; la situazione e i dettagli verranno svelate martedì prossimo a mezzogiorno, quando è stata convocata dal duo Guazzini-Laporte una conferenza stampa. Se son rose (rosa) ...

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