riposano al sole
su di una panchina
ammirando pescatori
indaffarati,
col vento
forte
che giunge dal mare
e scompiglia
la chioma
ancora un po' bionda
di lei.
A fianco
uominisu seggioline
a casaccio
gustano pesce
e verdure
che sanno di braci.
Dietro di loro
la città incantatanel suo frastuono silenzioso
di luci,
voci,
colori,
canti.
Profumi
portati dal vento
e dal passato.
Vite
che s'intreccianonei dedali di vie
e di oscurità,
dipinti inaspettati,
ceramiche eterne
e sorrisi.
Tanti sorrisi
da colmare
anche l'animo più solo
per l'eternità.
Ma il vero regalo
il Bosforolo porge all'imbrunire
quando,
sulla cima di un tetto
in una terrazza
variopinta e sonnolenta,
rispecchia
la sponda d'Oriente
e t'invade
di pace
con le sue luci
cariche,
maculate,
brulicanti
ed immortali.