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Luci ed ombre

Creato il 20 agosto 2013 da Ilnazionale @ilNazionale

Luca Toni20 AGOSTO – Poche luci e qualche ombra. Ecco qui in due parole la nostra prestazione di sabato sera a Palermo. Sicuramente – questo è fuori discussione – il risultato positivo rappresenta l’aspetto più importante, se vogliamo anche a scapito di altri fattori. Essere riusciti a passare il turno – per di più lontano dal Bentegodi – contro di una delle squadre del prossimo torneo di B candidate alla promozione diretta in serie A, rappresenta una buona iniezione di fiducia e di autostima, in vista dell’esordio quasi proibitivo di sabato prossimo in campionato contro il Milan. Come sempre, l’analisi post-gara ci consente tuttavia di individuare le cose “buone” e le cose, come dire, “meno buone”. Oltre all’esito finale dell’incontro – del quale si è già detto – le note più liete arrivano dall’ennesimo sigillo stagionale di Luca Toni e dalla positiva prestazione del giovane Sala, che fino a quando è stato in campo – una lieve distorsione alla caviglia lo ha tolto di mezzo a circa 15 minuti dal termine – si è dimostrato un innesto importante in grado di garantire qualità e quantità sulla corsia di destra. Mandorlini ha scelto questa volta il 3-5-2 e devo dire che l’esperimento – se così lo possiamo definire – non è andato poi così male. Tuttavia le indicazioni che ne derivano sono anche altre: sicuramente a sinistra serve un elemento con più “gamba” – più Martinho che Agostini per intenderci – e in mezzo al campo un giocatore del “peso specifico” di Hallfreddsson è mancato come il pane.
Così disposta in campo – e qui arrivano anche le note “dolenti” – la squadra ha però abbassato troppo il proprio baricentro, fattore che almeno per 60 minuti – gol di Toni a parte – ha impedito ai gialloblù di ripartire con efficacia, soffrendo di conseguenza il predominio territoriale dei rosanero. La nota più stonata arriva tuttavia dalla difesa ed in particolare dai tre centrali – Moras, Maietta e Albertazzi – apparsi in più di un’occasione non del tutto all’altezza. Il reparto difensivo è secondo me, infatti, quello che necessita più di altri di essere debitamente puntellato e rinforzato.
La mia sensazione è che nella sfida di sabato contro il Milan Mandorlini torni al suo amato 4-3-3, da sempre “marchio di fabbrica” del tecnico di Ravenna. Ed in questo caso, senza timore di essere smentito, forse un giocatore come Toni – lasciando per un attimo da parte il tanto chiacchierato dualismo con Cacia – rappresenta il terminale offensivo ideale, in grado di far salire la squadra, ma soprattutto capace di sfruttare anche la minima occasione in zona gol.
L’organico a disposizione di Mandorlini è comunque ancora in fase di completamento – mancano infatti ancora almeno un centrale e un terzino sinistro – e le prossime settimane, inframezzate dagli impegni con Milan e Roma, daranno sicuramente modo a Sogliano di ultimare l’opera in vista della chiusura del mercato di lunedì 2 settembre.
Intanto sotto con il Milan…!

Enrico Brigi

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