I blog non sono un prodotto giornalistico. Sono commenti, opinioni su fatti in genere noti: è uno dei motivi per cui i blogger non vengono pagati.
Non si tratta di una frase detta al bar, tra commensali convinti, bensì delle parole scelte da Lucia Annunziata per presentare l’Huffington Post versione italiana. Evidentemente, la brava giornalista, della carta stampata, non sa quanto sia impegnativo scrivere per internet, siano i contenuti per un blog o per un sito web, non conosce l’indicizzazione e la quotidiana ricerca che un blogger deve sostenere per far si che i suoi testi vengano “trovati” dal popolo della rete. Non sa, perché probabilmente non le interessa, quanto tempo deve impiegare un blogger, serio, nella ricerca e comprensione delle novità attinenti alle nuove tecnologie.
Nulla di grave, il nuovo prodotto editoriale in realtà ha poco in comune con internet, come in molti avranno notato, appare come una semplice trasposizione dalla carta al web. Inoltre, i blogger scelti non sono certo famosi per le loro bravure letterarie, Tremonti e Santanché ne sono un esempio concreto.
Ovviamente la polemica sta accompagnando il nuovo Huffington Post, nel bene e nel male, ma oltre all’infelice uscita del suo direttore, Lucia Annunziata appunto, nei confronti dei tanti, tantissimi, blogger e web content che giorno dopo giorno cercano di crearsi una piattaforma lavorativa professionale e credibile, è un’altro il particolare che in questo giorni mi sta dando parecchio da pensare.
Ma vediamo nel dettaglio l’infelice frase:
I blog non sono un prodotto giornalistico: in realtà molti blog sono testate giornalistiche registrate in tribunale, e i blogger vengono regolarmente retribuiti, anche se spesso il netto dato è rasente il ridicolo; I blog sono opinioni: sbagliato, molti blog sono notizia, spesso riportano le news prima dei giornali, e ancora più spesso i vari media tradizionali, stampa e tv, prendono spunto proprio dai blog di maggiore rilievo; le opinioni non si pagano: apriti cielo, ne deduco che molti giornalisti opinionisti non dovrebbero percepire uno stipendio.
Personalmente l’opinione di Lucia Annunziata verso il mio lavoro, uno dei miei lavori, non mi tange, ma è un altro dettaglio a farmi venire la pelle d’oca, un dettaglio italiano: i blog sono nati come forma di espressione giovane, inutile negare, firme più datate hanno seguito la moda solo in un secondo momento a mezzo consolidato, quindi i giovani blogger non vengono pagati. Alla fine torniamo sempre lì, i giovani italiani, nonostante la loro bravura, esperienza, e conoscenza della materia, trovano il muro della vecchiaia a impedirgli di ottenere il giusto compenso al loro lavoro.
Questo, a mio avviso, è l’aspetto davvero drammatico che accompagna il nuovo Huffington Post, un sito web travestito da giovane ma dal cuore vecchio.