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Lucia Bonanni legge e traduce in vernacolo avezzanese e aquilano, "Munnu crudili" di Emanuele Marcuccio

Da Emanuele Marcuccio @74_Emanuele

Lucia Bonanni legge e traduce in vernacolo avezzanese e aquilano, "Munnu crudili" di Emanuele Marcuccio

Lucia Bonanni legge e traduce in vernacolo avezzanese e aquilano,

MUNNU CRUDILI 1
(Poesia in siciliano di Emanuele Marcuccio)

Arrusbigghiati munnu,

arrusbigghiati ventu;

lu ventu si scatina,

lu ventu è tirannu

e dintr'i casi trasi.

Lu munnu è crudili

lu munnu è malignu

e scampu nun lassa:

purtusu ppi ricoviru

d'a povira genti.

13 novembre 2010

Poesia molto concisa nella stesura, ma molto ampia nel significato. La parola chiave è "Ventu" (vento) che può essere inteso nella sua valenza plurima di figura retorica. Le anafore rafforzano molto il discorso, il verbo "arrusbigghiati" ripetuto nella sua forma di imperativo fa da introduzione esortativa e annunciativa al componimento; anche lʼarticolo "Lu" ripetuto in anafora per ben quattro volte rafforza lʼidea madre che ha dato vita alla lirica.
Lʼesortazione al mondo di svegliarsi sta a significare che è giunto il momento che il mondo inizi a guardarsi veramente intorno, che si dia finalmente una svegliata perché sono tanti e di diversa natura i mali che lo affliggono; il comando che non offre alternative, rivolto al vento è una specie di condanna per il mondo perché se non si deciderà a far cessare le brutture che lo investono, sarà il vento con la sua forza immane a portarlo lontano, avvolgendolo in un turbine di distruzione. Il vento è tiranno perché, girando per le strade, raccoglie tante brutture e, entrando dentro le case vi deposita sacchi di disagi. Questa personificazione del vento fa vedere di quante sofferenze sono investite le persone a causa di questo mondo tiranno che per la sua indole maligna obbliga alla sofferenza e non lascia scampo alcuno: ma il mondo con tutte le sue iniquità è soltanto un piccolo, minuscolo, microscopico nascondiglio dove può ripararsi la povera gente, la stessa povera gente che è costretta a subire la tirannide del mondo, esso stesso soggetto alla furia distruttrice del vento, assimilabile anche con la giustizia Divina.

Lucia Bonanni

San Piero a Sieve (FI), 27 settembre 2015

MONDO CRUDELE
(Traduzione dell'Autore)

Svegliati mondo,

svegliati vento;

il vento si scatena,

il vento è tiranno

ed entr'addentro le case 2 .

Il mondo è crudele,

il mondo è maligno

e scampo non lascia:

pertugio per rifugio

della povera gente.

17 novembre 2010

"Non rinneghiamo mai il nostro dialetto. Chi rinnega il proprio dialetto, ha rinnegato la terra che lo ha generato, ha rinnegato le proprie radici culturali."3

Traduzioni in vernacolo avezzanese e aquilano di

di "Munnu crudili" di Emanuele Marcuccio, a cura di Lucia Bonanni

(27-9-2015)

MÚNNE CATTIVE4

Réveijete nùnne,

réveijete vénte;

je vénte se scatena,

je vénte è tirànne

e déntre le case entra

(a fa' dànne).

Je mùnne è càttive

je mùnne è màligne

e scàmpe ne' lassa:

bùce strìtte pe' répàre

della póra ggénte.

MÚNNU CATTIU5

Réveijete mùnnu,

reveijete vèntu;

iju vèntu se scatena,

iju véntu è tirannu

e entro le case entra

(a fa' dànnu).

iju mùnnu è tristu

iju munnu è laidu

e scampu nu' lassa:

bùciu strittu pe' reparà

la pòéra ggente.

4 Traduzione in vernacolo avezzanese della poesia siciliana, "Munnu crudili" (Mondo crudele) di Emanuele Marcuccio.

Il verso "a fa' dànne" è stato aggiunto per creare assonanza tra le parole "tirànne" e "dànne" e le altre uscenti in "e". [N.d.T.]


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