Luciano Canfora: gli antichi ci riguardano

Creato il 25 agosto 2014 da Pukos

Nel pamphlet Gli antichi ci riguardano (il Mulino ed.), il filologo classico Luciano Canfora ci rivela verità preziose. Egli, ad esempio, confuta la convinzione diffusa, dunque consueta e retorica, che gli autori greci e latini siano indispensabili nello studio per i valori fondanti contenuti nelle loro opere: poiché essi avevano una diversa visione del mondo, non è possibile trarre dal loro pensiero indicazioni univoche. Questa la grande intuizione a cui giunge Canfora.

Mi consentirà Canfora di dissentire pacatamente da questa sua asserzione: premesso che la ricetta di una verità univoca nessuno l’ha prescritta, il fatto che i classici dell’antichità non andassero d’accordo tra loro, rappresenta un valore aggiunto: la loro ricchezza sta proprio nella diversità di pensiero e ognuno da essi può ricavarne degli insegnamenti utili.

Ma un altro assioma ci consegna Luciano Canfora, al quale dobbiamo arrenderci per l’assoluto messaggio che ha inteso elargirci. I classici dell’antichità sono attuali proprio per il loro fallimento epocale: non hanno trovato soluzioni ai problemi del loro tempo, per ciò che riguarda l’individuazione della migliore forma di governo e tantomeno per le diseguaglianze sociali tra gli uomini e l’attuale crisi delle democrazie rappresentative smentisce l’idea che le nostre società avessero adottato l’unico modello economico possibile, panacea di tutti i mali.

Mi chiedo: solo ora Canfora arriva a tale verità? Che il modello socio-economico adottato dalle democrazie occidentali fosse fallimentare è una verità tristemente nota da tempo, agli albori della rivoluzione industriale.

Diversi autori del Settecento e Ottocento vivevano con gravità e inquietudine l’atteggiamento miope e distruttivo dei propri conterranei che vedevano la natura unicamente con occhio cinico e utilitaristico. Penso a Rousseau e in particolare a Thoreau che si dimostrò straordinariamente profetico, per la capacità di scorgere i segnali di decadimento che inevitabilmente si accompagnavano alla nascente società industriale americana.

 Riccardo Ianniciello scrittore


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