Luciano, Schubert e le Dolomiti

Creato il 14 luglio 2013 da Davideciaccia @FailCaffe

Un giretto in montagna in Trentino con archi e Aquile al seguito. Pellicola di viaggio estiva tra cattedrali di roccia e nevai. Ma chi è Luciano e che c’entra Schubert?

di umanedivagazioni | foto di Daniele Lira

La montagna è palestra di decisionismo. Hai presente quando siamo passati in quel nevaio parecchio in pendenza? Ecco, la pista era stretta, la neve non era compatta come ce l’aspettavamo e bisognava decidere in fretta cosa fare col gruppo. Io subito ho detto uno di qua, uno di là e cordino, così tutti pian piano sono passati tranquilli.”

A parlare è Luciano, classe ‘51 e guida alpina dal ‘74 nelle Aquile di San Martino di Castrozza in Trentino, che delle montagne zona Primiero, Val Canali e Vanoi, a dir suo e a veder mio, conosce ogni pietra. Luciano, con altre Aquile, ha accompagnato per tre giorni trekker esperti e non, fotografi, videomaker, giornalisti su e giù per le Pale di San Martino, il massiccio dolomitico più esteso e – pare – scenario ispirante per lo scrittore bellunese Dino Buzzati e il suo Deserto dei Tartari.

Da condurre e proteggere, mentre si attraversavano surrealmente le stagioni, c’erano anche e soprattutto musicisti talentuosi e avventurieri, il Maestro Mario Brunello e il Quartetto Lyskamm; intimi condottieri della spedizione, si lasciavano affascinare dallo spettacolo attorno, decidendo di far apparire violini, viole e violoncelli, tra poltrone e anfiteatri naturali.

Così, il “Quintetto” di Schubert si è fuso spesso al silenzio in alta quota, all’imponente e regale cospetto del Cimon della Pala (3184m) o della Fradusta (2939m), o dopo cene abbondanti al caldo dei rifugi, dove tutti sedevano attorno alla musica e gli scarponi fradici abbracciavano la stufa.

Ai Prati Col, le Pale ritornano ad essere una cartolina e si lasciano guardare da lontano: ci si diverte a tracciare la strada fatta con una grafite immaginaria sulla punta del dito indicante.

Qui il concerto pubblico finale, con un migliaio di persone a 1400m ad applaudire festanti “i Suoni delle Dolomiti” (http://isuonidelledolomiti.it).

Sono 19 anni che seguo i Suoni e prima dei concerti racconto un po’ del posto dove siamo, perché è importante capire anche la storia delle montagne.

Certo che potevamo anche parlarci prima, ti avrei raccontato altre cose.

Va be’, tanto in montagna si ritorna.

Malga Fosse di Sopra, la partenza
Pascoli della Pala Monda
Sulle nuvole

No, non è un bianco e nero
Concerto a 2900m di quota
Rifugio Pradidali, sala prove panoramica



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