Le stagioni di Lucio Battisti secondo Massimo Del Papa
di Iannozzi Giuseppe
Massimo Del Papa, dopo aver giustamente elogiato Keith Richards e la sua chitarra anarcoide, torna in libreria con “Lucio-Ah. Le stagioni italiane nella musica di Lucio Battisti”. Massimo Del Papa sa scrivere, con brio sì, ma utilizzando sempre uno stile scarno, ridotto all’osso: e il risultato delle sue biografie è essenziale, mai verboso.
Chi è che oggi non conosce Lucio Battisti? Pochi, davvero pochi, e il lavoro di Del Papa è ottima introduzione al genio di Lucio Battisti, una quasi perfetta guida ai dischi e alle canzoni del duo Battisti-Mogol che hanno raccontato l’Italia sul finire degli anni Sessanta e per tutti gli anni Settanta.
Massimo De Papa mette subito in chiaro che Lucio Battisti non ha mai fatto politica attraverso la sua musica, anche se i soloni del suo tempo pensarono bene di affibbiargli l’etichetta di fascista, vizio purtroppo ancor oggi in voga in una certa intellighenzia sinistroide che non riesce a vedere al di là del proprio naso da Pinocchio. In una
“Scrivo solo di ciò che mi piace. Battisti fa parte della mia storia personale da sempre. Mi è sempre piaciuta la musica emozionale, che suscita sensazioni immediate, senza i filtri dell’impegno politico diretto. Questo libro è una piccola storia d’Italia per immagini, un patchwork riletto alla luce delle sue canzoni. Resto convinto che questo italiano così ‘anti-italiano’, schivo, ostico, alieno da ogni esibizionismo, perfino antipatico, sia stato il più bravo ad interpretare le emozioni, personali e collettive, degli italiani. Un uomo duro, definito spesso arido, che ha saputo parlare alla gente della gente; ha saputo, in particolare, tracciare un futuro possibile un attimo prima che arrivasse. È per il tramite delle sue musiche, illustrate da Mogol, che gli italiani imparavano come avrebbero amato, litigato, parcheggiato la macchina, insomma vissuto dall’indomani. Battisti penso sia un mito per i cinquantenni, come me, ma le fasce più giovani lo stanno perdendo: così questo è un libro rigoroso, ma anche emotivo: da emozione a emozione. La mia editor, Valentina Petracchi, di Meridiano Zero, è una ragazza assai più giovane rispetto a me, molto preparata, ma, ovviamente, su figure e riferimenti più omogenei alla sua generazione. Seguendo le bozze mi ha detto: ‘Mi hai fatto venire voglia di conoscerlo, Battisti’. E ha finito per amare particolarmente ‘Il nostro caro angelo’ e ‘Anima latina’. Spero che lo stesso succeda ai lettori”.
Il sodalizio artistico fra Lucio Battisti e Pasquale Panella non piace neanche a Massimo Del Papa che in Lucio-ah scrive: “C’è solo uno srotolarsi di musica sinuosa e sontuosa, evocativa, duttile come non mai. Musica complessa, difficile da immaginare, da concepire. Musica che fa suonare parole che non la fanno suonare. Musica senz’altro che se stessa, che si rispecchia in se stessa, non cerca valori aggiunti; si basta, si compiace di quella che è. [...] Né il Demiurgo fa il benché minimo sforzo per farlo accettare: lui oramai non c’è più, è la pura eco della musica, che è una raggiera d’echi d’infinite musiche”.
“Lucio-Ah. Le stagioni italiane nella musica di Lucio Battisti” di Massimo Del Papa è dunque un’ottima introduzione per conoscere il compositore-cantante che insieme a Mogol ha firmato alcune delle melodie più belle della musica italiana. Del Papa ripercorre le tappe musicali della coppia Battisti-Mogol dall’esordio sulla scena italiana sino allo scioglimento avvenuto nel 1981. Ogni album è contestualizzato e analizzato nel suo pertinente periodo storico; con estremo amore, Del Papa racconta la musica e il “suo” Lucio, quello che lui ha maggiormente amato: “Non è così azzardato sostenere che, scomparendo, Lucio Battisti ha lasciato milioni di italiani un po’ orfani. [...] Ma se c’è qualcosa che Mogol-Battisti hanno sempre, sdegnosamente, rifiutato, è stato certo nostalgismo imbelle, sterile, patetico. [...] Mogol-Battisti hanno tirato fuori vicendevolmente il meglio l’uno dall’altro…”. Per Del Papa la musica e le parole sono solamente quelle di Mogol-Battisti, mentre il sodalizio artistico Panella-Battisti lo considera poco e con una ingiusta severità, un peccato perché non è vero che “gli ultimi album, quelli ‘bianchi’” sono “inservibili a un approccio immaginifico”.
Massimo Del Papa – Lucio-Ah – Meridiano Zero – Collana Mappe Musicali – Euro 10,00 – Pagine 160 – ISBN 978-88-8237-238-5