Cominciano ad arrivare le prime informazioni dal CES 2015 di Las Vegas, dove Oculus sta mostrando il suo prototipo Crescent Bay. Ieri, Palmer Luckey, inventore di Oculus Rift, ha partecipato a un panel del portale tecnologico CNET, dall’eloquente titolo “The Next Big Thing”, di cui riportiamo le frasi più interessanti. Era affiancato da Jens Christensen, CEO di Jaunt VR, compagnia specializzata nella creazione di video immersivi in VR; Jeri Ellsworth, inventore del device di realtà aumentata castAR.
A dimostrazione della centralità della VR al CES, Luckey è stato invitato a parlare sul palco, iniziando con una dichiarazione: “Il gaming non è lo scopo ultimo della VR”. L’affermazione è stata ulteriormente rinforzata da Christensen, per il quale: “l’elemento chiave della VR è far sentire le persone trasportate”; Christensen chiama la VR un “balzo quantico”.
Apprendiamo anche delle ulteriori informazioni sull’accordo con Facebook. Luckey afferma che non c’è nessuna integrazione della tecnologia ovvia, quindi è troppo presto dire come funzionerà. Naturalmente, l’intervistatore non poteva mancare di chiedere a Luckey quello che tutti vogliamo sapere: la data d’uscita del CV1. Luckey, tuttavia, non ha niente da annunciare.
Il discorso si sposta poi sulla realtà aumentata. Luckey dice che, alla fine dei conti, è più interessato alla VR che alla realtà aumentata, ma che le due tecnologie sono destinate a confluire, come già ipotizzato dal game designer Noah Falstein. I recenti sviluppi di Google Glass hanno dimostrato come le persone sono resistenti a questa tecnologia, connotata da uno stigma sociale negativo. Luckey, tuttavia, ha una risposta anche per questo: “È facile per le persone detestare le cose fino a che non vogliono usarle”.
Luckey è poi stato interrogato a proposito del nuovo visore open source, di cui abbiamo parlato ieri. “È una cosa buona condividere la conoscenza, così che le persone possano elaborarla e migliorarla. È una buona cosa”.
Dal pubblico, viene chiesto come questi device entreranno nelle aule scolastiche. Per Ellsworth: “Ridurre il costo aiuterà”. Per Luckey: “Guardare i dinosauri in un museo o le rovine in Grecia non sono esperienze che ha ogni bambino. La VR permette a più persoe di farlo. Inoltre, i visori che oggi costano 500$ saranno venduti a prezzo stracciato in futuro”.