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Lucrare con i clandestini favorendo le cooperative

Creato il 21 luglio 2015 da Mir Gorizia @Ettore_Ribaudo

ClandestiniIl problema dell’illegalità ovvero nel mantenersi al limite della legalità, spezzettando sotto i 40.000 euro gli affidamenti per non incorrere nelle gare e nella gestione degli appalti pubblici rappresenta un nodo tutt’oggi irrisolto per il nostro Paese. Ormai sappiamo che i clandestini sono un business su cui in tanti vogliono metterci le mani, ma quello che trovo veramente vergognoso è che un Comune, nella fattispecie quello di Cormons, su una trance di 120.000 euro ricevuto dallo Stato per l’assistenza ai clandestini possa fare il solito spezzatino evitando la gara d’appalto per 100 euro!
In questa prospettiva, aggiunge Ribaudo, la corruzione è quindi più elevata quando, in un contesto ad alta “opacità”, i controlli sono scarsi e non vi è un’elevata probabilità di incorrere nelle sanzioni previste (ancorché in numero elevatissimo) dall’ordinamento giuridico.

Una seria politica di contrasto all’illegalità negli appalti, continua Ribaudo, dovrebbero richiedere non già l’adozione di nuove ed ulteriori normative ma, piuttosto una seria ed efficace implementazione delle misure già vigenti, e ciò sia effettuando maggiori controlli, affidati a soggetti esterni le municipalità o abbassando il limite degli importi oggetto di gare, sia prestando una più viva attenzione alle effettive dinamiche che caratterizzano l’affidamento e l’esecuzione delle commesse pubbliche ancorché riguardino operazioni cosiddette  “umanitarie” quanto possono essere quelle riferite ai clandestini.

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