Lucy

(Lucy)

Regia di Luc Besson

con Scarlett Johansson (Lucy), Morgan Freeman (professor Norman), Min-sik Choi (Jang), Amr Waked (Pierre Del Rio), Pilou Asbaek (Richard), Analeigh Tipton (Caroline), Nicolas Phongpheth (Jii), Alessandro Giallocosta (Brezzi).

PAESE: Francia 2014
GENERE: Fantascienza
DURATA: 89′

25enne studentessa a Taiwan, la bionda Lucy finisce suo malgrado nelle mani di un gangster asiatico che le mette in corpo un pacchetto di droga sperimentale per usarla come corriere. Quando il pacchetto si rompe e la droga entra in circolo nel suo sangue, il cervello di Lucy si sblocca donandole poteri sovrumani…

Anticipato da un battage pubblicitario martellante, raro per quanto riguarda un regista francese o comunque non USA (ma americane sono sia la diva che parte della produzione), il sedicesimo lungometraggio di Besson si basa su una teoria affascinante (quanto priva di qualsivoglia fondamento scientifico) secondo cui l’uomo utilizzerebbe soltanto il 10 % del proprio cervello. Se si sospende l’incredulità e si prende per buona l’idea di partenza, questo Lucy ha una prima mezz’ora che funziona a meraviglia: spiazza, sconvolge, coinvolge, e ha uno stile registico molto ironico che si diverte a rispolverare – in modo geniale – il buon vecchio montaggio connotativo. Scaduti i 30′, tuttavia, ci si ritrova a vedere uno dei soliti film di Besson: stile pesante, azione di maniera, nessun rispetto per la vita umana (il bodycount supera la cinquantina) e una pazza che uccide a vanvera e usa i suoi poteri solamente in maniera negativa eletta ad eroina (o forse sarebbe meglio dire a divinità, ma non vogliamo svelarvi il finale). Scarlett è sempre molto brava, Freeman (in una parte-tappezzeria) se la cava con l’esperienza, ma non bastano due bravi attori e qualche buona idea per fare un buon film.