Charlotte Rampling è una donna inglese di mezza età, autrice di best-sellers gialli con protagonista il solito detective. Un po’ una Camilleri al femminile. Stanca del personaggio e di scrivere sempre le stesse cose, va a starsene per qualche tempo in una villetta in Francia prestatale del suo editore/amante. Appena arriva in casa sistema le sue cose, vede un crocifisso appeso e lo toglie dalla parete. Solo per questo mi sta già simpatica. Peccato che per il resto sia una inglese vecchio stampo con un orrido gusto nel vestire e una “scopa piantata nel culo”.
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Pensieri Cannibali vi ricorda che l'uso di droghe & alcool è male. Forse...
Se all’inizio la donna rimarrà inorridita e sconvolta dal suo comportamento, con il passare del tempo si affezionerà a Ludivine e alle generosamente sue esibite tette da capolavoro botticelliano. Come in Crime d’amour, un altro rapporto/scontro tra donne, per una pellicola dai ritmi lenti, ma dal coinvolgente e sensuale fascino.Firmato da François Ozon, uno dei più chic tra i molti registi chic francesi, un tuffo nei meandri della psiche femminile. O forse solo nella psiche femminile immaginata da una psiche maschile, ma è meglio se mi stoppo qui comincio a parlare come Alfonso Luigi Marra, famigerato autore de Il labirinto femminile. E ciò non è bene per la mia, di psiche.(voto 7,5)
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Protagonista di questa mini rassegna sul cinema francese, la cui visione è nata su assist dell’ottimo blog Chicken Broccoli, è Ludivine Sagnier: una meraviglia, bastano le immagini e i video più di mille parole. Una sorta di incrocio tra Blake Lively e Melanie Laurent, con un pizzico di Chloë Sevigny. E scusate se è poco. Ma a parte questo è anche un’attrice pazzesca che qui offre un’interpretazione a dir poco strepitosa.
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"Davvero fico questo blog, com'è che si chiama? Ah, Pensieri Cannibali!"
Il suo personaggio è quello di una giovane donna in carriera che viene sfruttata dalla sua capa, una perfida Kristin Scott Thomas, che usa le sue idee per farsi figa e per di più la umilia pubblicamente. Una situazione che sconfina spesso e volentieri anche nel mobbing, però il rapporto tra le due è più complesso di quanto potrebbe sembrare. Tra loro c’è una certa attrazione, oltre alla rivalità. Sono due figure enigmatiche e in qualche modo simili, ma preferisco non svelare altro e suggerirvi piuttosto la visione del film, diviso nettamente in due parti: la prima percorsa da un teso crescendo psicologico in cui l’odore della vendetta si stende nell’aria, la seconda attraversata da una spinta da giallo più tradizionale. Se vogliamo la spiegazione del caso è un po’ troppo didascalica, ma il mistero vero è un altro e rimane avvolto nell’incertezza insieme al volto della protagonista fino all’ultimo fotogramma.Un gran bel film, un thriller sottile tra i migliori visti quest’anno, con una colonna sonora usata con grande parsimonia ma in maniera ottima e una Kristin Scott Thomas che tiene testa a una Ludivine Sagnier superbe, tres bien, charmant e con questo direi che ho finito il mio francese e pure il post.(voto 7/8)