Un altro bel brano di Ludovico Einaudi, che non ha certo bisogno di presentazioni. Piuttosto suggerirei di leggere l’intervista pubblicata da ondarock.it qualche tempo fa, dove il nostro parla (tra l’altro) dei suoi studi, del rock e di youtube.
Eccone alcuni pezzetti:
In che modo la sua musica ha acquistato quelle connotazioni “popular” che la fanno apprezzare anche al pubblico refrattario alla “classica”?
Anche in questo caso, la svolta fu al termine dei miei studi di composizione. In quel momento, mi trovai stretto nella cornice della “classica” contemporanea: un luogo chiuso, per soli addetti ai lavori, in cui le mie passioni musicali sarebbero rimaste escluse. Mi sentii soffocare. Decisi allora di intraprendere un’altra strada, aprendo le porte a ciò che ho sempre amato, tutte quelle esperienze musicali che mi hanno formato e poi accompagnato nel corso della mia vita: a partire dalle canzoni popolari francesi che mi faceva ascoltare mia madre da bambino; poi i Beatles e Rolling Stones che scoprii grazie a mia sorella; in seguito l’approccio alla musica jazz, l’approfondimento di altre culture grazie al viaggio in Africa; la musica elettronica che ho esplorato collaborando con i fratelli Lippok; fino alla più recente esperienza de “La notte della Taranta”, in Puglia, in cui ho invitato parecchi artisti provenienti da culture diverse. Il mio alfabeto musicale si nutre di tutto ciò: la musica popolare è il sangue che scorre dentro le mie vene.
Qual è la svolta più significativa nell’era di internet e youtube?
In passato come oggi, il mezzo ha sempre influenzato la musica. Negli ultimi anni si tendono a smembrare gli album e siamo tornati ad un’epoca di brani singoli. Il che non è affatto un male: mentre nell’era del cd spesso si inserivano tracce soltanto per riempire lo spazio del formato-album, negli anni del singolo c’erano capolavori in tempi ridotti. Oggi, la forma dei 3-5-6 minuti è ancora una cornice entro cui si possono dire molte cose.
Parole sante, verrebbe da dire.
Ludovico Einaudi – Love is a mistery (in pdf)