Anni fa andai a Lugano, Svizzera, per qualche giorno (che novità!) con un gruppo di persone. Considerato il gruppo, si pensò di cercare di ottimizzare al massimo la spesa e ci venne proposto di dormire in un luogo che non mi sarei mai aspettata di esplorare: uno dei bunker o rifugi antiatomici della città del Ticino. Com'è dormire là dentro? Ve lo racconto oggi!
In Svizzera, fino ad un tot di anni fa, tutte (o quasi) le abitazioni erano dotate di rifugio antiatomico.
Anche il condomio dove vivevo io ce l'aveva ed io guardavo quella super porta molto pesante tutte le volte che scendevo nel locale lavanderia per il bucato.
Mi sentivo un po' come una bimba che esplorava l'ignoto: ero tentata di varcare la soglia ma non lo feci mai, forse perché già mi immaginavo che, al mio primo passo nel bunker, la porta di sarebbe misteriosamente chiusa dietro di me ed io sarei morta soffocata dentro al rifugio senza che nessuno lo sapesse.
Catastrofi a parte, la Svizzera si era attrezzata di tali rifugi in periodo di guerra fredda, quando la minaccia atomica era un po' diffusa su tutto il globo.
Oltre ai bunker delle case private, esistono i rifugi pubblici e quello in cui ho dormito io a Lugano era uno di questi.
Com'è fatto un bunker pubblico?
Non di certo come l'immagine che vedete come copertina del post. Almeno quelli pubblici.
Il bunker è più grande e, dopo un locale d'entrata piuttosto spazioso, si passa ai dormitori, divisi tra maschi e femmine, dove lo spazio è veramente minimo... ma ci si sta senza problemi.
I letti sono disposti su tre ordini, un po' come le cuccette del treno.
Di notte restano accese alcune lucette notturne che non danno fastidio a chi vuole dormire.
Foto da ticino.ch
Bagni, docce e lavandini sono comodi e presenti in giusta quantità.
Il bunker è anche dotato di un refettorio molto grande e di una cucina completa di ogni cosa.
Il rifugio antiatomico di Lugano è messo a disposizione per ospitare gruppi o classi che si recano in Svizzera per tornei sportivi o per attività scolastiche.
Ogni bunker in città (eh già... ce n'è più di uno!) tiene dalle 20 alle 50 persone.
E' aperto anche ai viaggiatori, grazie all'attività di una società luganese che si occupa della gestione delle prenotazioni e delle esperienze all'interno del bunker.
Per quanto riguarda la mia esperienza vi posso dire che, quella notte, ho faticato a dormire proprio perché l'ambiente nel quale mi trovavo mi faceva venire ogni pensiero tranne che di tranquillità e serenità.
E' stata una cosa interessante, però, lo ammetto senza problemi.
Per anni avevo visto bunker e rifugi nei film e mai mi ero preoccupata di vedere come fosse quello sotto la casa dove vivevo. E se mi fosse servito?
Scherzi a parte... se avete voglia di un'esperienza nuova, il bunker di Lugano potrebbe essere una scelta carina, con un gran fondamento storico che vale la pena di non dimenticare mai.
Anche questa è Svizzera!