Luglio.
Il mese dove i cicloamatori come il sottoscritto pedalano di più!
Ci si sveglia presto presto il mattino, verso le ore 6.00 e con il fresco si parte per la montagna.
Così ci si trova in quota verso metà mattina e non si patisce il caldo afoso che attanaglia la pianura.
L’aria è fresca e frizzante e pedalare è una vera gioia.
Si scherza, si ride, ci si prende in giro.
Ci raccontiamo le nostre disavventure ciclistiche, ci lanciamo sfide a vicenda aumentando di colpo la frequenza della pedalata, insomma si torna un po’ bambini.
Quando si è sopra una bicicletta e si suda insieme su una strada in salita, le categorie sociali si azzerano completamente.
Ed allora ti puoi trovare con l’imprenditore a parlare di allenamento così come con il rappresentante che ti racconta dell’ultimo giro fatto.
Ma non si parla solo di ciclismo.
Parliamo anche delle nostre vite, delle gioie e dei dolori che ci accompagnano giornalmente. Un argomento che va molto di moda sono le cene, di solito pantagrueliche, dei ristoranti; normalmente si parla di come si è mangiato e di quanto si è speso!
Il mio amico Phil in particolare ogni domenica mattina, immancabilmente, mi spiega per filo e per segno cosa ha mangiato la sera prima e soprattutto cosa ha bevuto!!!
Con dovizia di particolari rivive la cena pietanza dopo pietanza.
Non è che io sia particolarmente interessato, ma sto volentieri a sentirlo perché si vede che me lo comunica con gioia, quasi a volermi far partecipare, a far assaporare anche a me le prelibatezze culinarie digerite solo da poche ore!
E’ mio amico e quando vedo gli occhi che gli brillano durante il racconto …bhè iniziano a brillare anche i miei!
Anche lui come me è una persona semplice. A farci felici bastano poche ma ESSENZIALI cose.
Non siamo venali, non diamo importanza alle cose materiali.
Phil per esempio tiene tantissimo alla sua famiglia e alle sue due bimbe.
La macchina grande?
Non serve.
Le vacanze in posti esotici e costosi?
Se ne può fare anche a meno!!
Ed i discorsi continuano durante tutto il tragitto. Variano di intensità e di volume in base alla fatica del percorso, in salita infatti si parla poco, magari si spreca quel po’ di fiato in più per insultare senza ritegno la persona che ha scelto il percorso.
Di solito gli insulti più diffusi si riferiscono alla mancanza assoluta di attività sessuale dell’incriminato e le risate scroscianti durante le salite (fatte ad onor del vero ad andatura imbarazzantemente bassa) sono copiose per i battibecchi scherzosi che proseguono fino alla cima.
Poi si gira la bicicletta, si affronta la discesa fischiettando (i ciclisti fischiettano solo ed esclusivamente in discesa, soprattutto quando ne incrociano altri che dall’altra parte della carreggiata spingono i pedali con fatica in salita!!!) e si torna verso casa.
C.