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Lui, le sue premure, noi

Da Benben73

Teddy per E particolare orecchioBene… questa mattina, dopo un lungo riflettere, ho deciso di condivide con voi un pò di lui. E’ cosa rara per me spendere qualche riga in più su di lui qui, in quest’isola felice, ma, dopo l’esperienza di Villa Buri a Verona, credo che se la meriti tutta.

Per l’occasione, non ho foto nuove da inserire (soprattutto sue), ma ne ho scelta una che mi piace particolarmente: un musino di Teddy curioso vicino all’obiettivo della macchina fotografica. Questa foto, in un certo senso mi rappresenta e lui lo sa bene.

Ed è questo sapere che rende difficile scrivere di lui che, qui, in queste pagine sarà sempre LUI . 

Bene – ripeto – sono fortunata. Lui mi sostiene ed è partecipe di questo mondo nuvoloso e gomitoloso. E’ così partecipe che quando qualche suo amico gli chiede, si mette a parlare al plurale: “noi facciamo… noi cerchiamo i cotoni migliori… noi curiamo il dettaglio… noi siamo attenti a tutto…” . Questo suo aspetto mi diverte e mi fa capire che è e vuol far parte di tutto questo progetto nato per caso e con amore e passione portato avanti. Eppure so quanto gli è costato stare con me un fine settimana intero a Verona. Ma è per questo suo non volermi lasciare sola che lo adoro (anche se ci sono volte in cui… beh… omissis). Mi piace quando, rincasando distrutto da una giornata di lavoro, alla sera trova il tempo per farmi una domanda che, ultimamente, sta ricorrendo spesso: <<Ti sei messa nei guai oggi?>>. I guai a cui si riferisce sono i guai di tutti i creativi: imbrigliarmi in un progetto con difficile via d’uscita, aver accettato un ordine consapevole del lavoro a cui vado in contro, non essere riuscita a trovare del materiale e cose così… Ma mettermi nei guai per lui ha anche un altro significato, un significato più ampio e profondo: qualcuno ti ha fatto soffrire? 

Già: qualcuno mi ha fatto soffrire?

Qui, su quest’isola, la mia storia è all’70% condivisa. Basta andare nella sezione di Chi Sono per farsi un’idea. Ma il restante 30% è mio ed è imbrigliato tra pelle, anima e ossa. E lui lo sa. Sa che ci sono nuvole grigie che, ogni tanto, si addensano sulla zona cuore e premono un pò sull’anima. E’ attento alle nuvole che sorvolano la mia isola. Attento a che niente possa farmi male. Lui è quella persona che domenica sera, tornati da Verona, in cucina, di fronte ad un bicchiere d’acqua, ha esordito con un:<<Non è giusto>>. L’ho guardato ed era serio, serissimo. <<Non è giusto. Vorrei che tu fossi felice>>.  Ecco, questa uscita mi ha stroncata. Io sono felice. <<Non hai capito. Vorrei che tu, per come sei, per come la vita ti ha trattata e per quello che hai passato, tu avessi di più. Ti meriti di più. Sei così buona che vedi sempre il buono e l’onesto in tutti e tutto. Non voglio che le persone ti facciano del male. Non te lo meriti. E voglio che tu sia felice. Sei felice?>>.

Sì sono felice

Sono felice perché lui ed io facciamo noi

E sono grata a Dio per lui e per questa vita che – ammetto – non è stata tenerissima. Ma va bene così. C’è una spiegazione a tutto, anche se non la comprendo. E solo sapere di avere lui e persone che mi vogliono bene mi rende fortunata e felice. Ovviamente lui di questo articolo non sa nulla. Lo scoprirà? O mi sto cacciando in qualche guaio? :-)

A presto e, nel frattempo, non cacciatevi nei guai! <3"><3"><3


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