Il vicesindaco Luigi Nieri ha superato il limite. In realtà lo aveva già superato prima di oggi, impunitamente. Lo aveva superato quando, ad esempio, alla comparsa di un cartello indifendibile negli uffici dell'assessorato all'Ambiente (cartello portato alla luce da Roma fa Schifo, poi ripreso da molti giornali) invece di andare a cercare il responsabile e punirlo come si conviene (il buon Nieri è assessore al personale del Comune di Roma, il centro di costo - sul personale - peggiore in Europa), disse che in fondo si trattava di una "goliardata". Ma a questi goliardi, aveva omesso di sottolineare, lo stipendio lo paga chi versa ogni mese le tasse: come vedremo in seguito chi paga regolarmente le imposte, tuttavia, non è considerato in target con l'elettorato nieriano. Lo aveva superato quando venne intercettato mentre rassicurava una occupante abusiva indagata che coi giudici ci avrebbe pensato lui a "forzare la mano" in Tribunale. Una cosa agghiacciante che se fosse capitata a un qualsiasi esponente di un'altra parte politica avrebbe rappresentato uno scandalo assoluto, ma quando si tratta di Sel tutto è scusato e scusabile. A tutto si trova una giustificazione stracciona e terzomondista. Benaltrista.
Un partitino che non esiste più attualmente. Che tuttavia un anno e mezzo fa, quando ancora esisteva, aveva a livello nazionale poco più del 3%, ma a Roma il 6%, il doppio. Una anomalia assurda fatta di queste cose. Di queste connivenze delle istituzioni con il racket delle occupazioni, ad esempio. Una cosa vergognosa e ignobile. Un insulto continuo a tutti i cittadini che si spaccano la schiena per pagare affitti, mutui, bollette, utenze, tasse. Contro di loro tutta una fascia di cittadini che non pagano nulla, che hanno tutto servito, che sono intoccabili, che quando hanno qualche magistrato che vuol vederci chiaro sui loro raggiri e ricatti hanno dalla loro un vicesindaco che si adopera per aggiustare le carte e se ne vanta al telefono. Uno sconcio inenarrabile che in qualsiasi paese occidentale farebbe scoppiare una guerra civile e mezzo. Qui tutti tranquilli.
Ieri Luigi Nieri, il vicesindaco della capitale d'Italia, si è superato una volta ancora. Strumentalizzando il fatto che il Ministro degli Interni abbia presentato la sua iniziativa contro il commercio ambulante parlando di vu cumprà (non c'è alcunché di razzista in questa parola, diciamolo chiaro senza dovere intavolare una disquisizione lessicale), ha vomitato tutta la sua bile contro chi sta cercando di stroncare un traffico illegale che umilia il made in Italy, rende le nostre spiagge e le nostre strade luoghi infrequentabili (tra l'altro solo da noi, solo in Italia), sfrutta poveri schiavi e ingrassa mafie e camorre. Il solito buonismo d'accatto, sempre pronto a difendere l'illegalità, l'intrigo, il racket, l'illecito a danni di chi si comporta bene. Ai danni di chi vorrebbe vivere in un contesto di rispetto, di legalità, lontano da violenze, prepotenze e degrado. Un buonismo che ormai tutti hanno individuato come una delle cause principali del nostro disagio, del nostro impoverimento, del declino del nostro sistema paese. Della violenza crescente e dello sguardo spento e vuoto dei nostri concittadini. Il vicesindaco della capitale del nostro Paese ha consegnato il suo sdegno alla propria pagina Facebook con una retorica che non indigna neppure più, fa solo e direttamente schifo come deve fare schifo chiunque quando, strumentalizzando il disagio, il dolore e le difficoltà, lavora per difendere, contestualizzare, legittimare l'illegalità, il sopruso. Cosa ha detto Angelino Alfano? Ha detto che gli italiani sono stufi dei vu cumprà a tal punto da non poterne più. E ha detto, per una volta nella sua discutibilissima carriera politica, la vera verità. Punto. Secondo noi, come avviene in molti paesi europei, i migranti che arrivano in Italia devono poter lavorare in finanza, nel commercio, nel terziario avanzato, nelle tecnologie, nei servizi di qualità, nell'alberghiero, nella ristorazione, in borsa, nelle università, diventare professori di liceo o medici in una clinica. Secondo Nieri, invece, devono continuare a stare in spiaggia chini sotto al sole, sfruttati dai Casalesi. E guai a chi considera questo un problema, perché i problemi sono sempre benaltri (e attenzione perché il benaltrismo è un altro tumore, quasi grave quanto il buonismo). Così da generare disagio, sciatteria, povertà diffusa. Perché se non c'è disagio e povertà poi chi diavolo vota Sel?La risposta, meglio di qualsiasi altra, l'ha data il sindacato della Polizia Municipale di Roma: "Dalle parole di Nieri si capisce perfettamente perché Roma è ridotta in questo modo ed è piena di ambulanti abusivi". Tra i mille ricatti entro i quali Ignazio Marino si è costretto con le sue stesse mani c'è anche questo. Il partitino massimalista dei nostri stivali che obbliga il sindaco a tenersi un vice che difende, non appena può, l'illegalità. Mortificando chi si farebbe in quattro pur di non uscire dalla legalità. Mortificando chi, pagando le tasse fino all'ultima, contribuisce al suo stesso stipendio, erogatogli affinché garantisca il rispetto delle norme uguali per tutti, non perché aggiusti i decorsi giudiziari per i suoi amici fuorilegge. Il ricatto è evidente: metti nella squadra di governo qualcuno che possa dialogare coi "movimenti", caro Ignazio Marino, altrimenti ti troverai alla giugulare tutti i movimenti con la loro violenza, la loro sopraffazione, la loro prepotenza. Ma come si chiama questo se non ricatto? In una città normale i furfanti dei movimenti, gli allibratori delle case popolari, i fuorilegge che assegnano un tetto in cambio della presenza garantita alle manifestazioni del partito, i farabutti che rubano immobili pubblici e privati facendone mercimonio per tornaconto economico, politico o di potere vengono perseguiti dalla magistratura, non viene dato loro un riferimento istituzionale affinché non facciano troppo casino e se ne stiano buoni.Trovateci un solo vicesindaco di una sola altra capitale europea pronto a condividere la raccapricciante impostazione ideologica e la vergognosa posizione politica di questo personaggio. Trovatecene solo uno pronto a sottoscrivere questo modo di pensare e se ce le trovate facciamo il fioretto di chiudere questo blog!Ambulantato abusivo e occupazioni sono le formule più luride di sopraffazione e violenza. In entrambi i casi v'è dietro - come succede sempre quando l'illegalità trionfa - un racket vergognoso, illegale, criminale. Roma Capitale ha un vicesindaco che le difende, un vicesindaco che combatte chi vuole tentare - in un modo o nell'altro - di chiudere queste pagine buie. Roma Capitale ha un vicesindaco che chiama, come l'ultimo dei liceali, "noia borghese" l'impegno di ciascuno a perseguire la legalità. Roma Capitale dovrebbe immediatamente sostituire il proprio vicesindaco. In caso contrario resta la nostra ferma richiesta, come unica alternativa possibile, del commissariamento governativo di questo ente. (Ecco la pagina Facebook ove potete lasciare direttamente a Nieri il vostro parere)