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Luigi Settembrini: padre della patria o cantore della sodomia?

Creato il 13 gennaio 2011 da Uiallalla

logo per i 150 anni dell’unitàIn occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, il Corriere del Mezzogiorno dedica una serie di articoli ai protagonisti del Risorgimento “made in Naples“. L’ultimo di questi articoli, firmato da Sergio Lambiase, è dedicato a Luigi Settembrini ricordato come “un rivoluzionario moderato, un po’ incendiario e un po’ pompiere, che flirta con i mazziniani al punto da fondare una società segreta sul modello della Giovane Italia ma poi disprezza la plebe “fecciosa” (sic!) dei vicoli, vuole combattere i Borboni ma aborrisce le barricate”

Lambiase ripercorre le vicende giudiziarie di Settembrini che “entra ed esce dalle borboniche galere con la disinvoltura con cui si entrerebbe e si uscirebbe da una stazione termale” senza tralasciare lo scandalo che lo vide protagonista dopo la morte e che nacque proprio in uno dei momenti di reclusione.

Settembrini infatti scrisse (spacciato per una traduzione dal greco) un breve racconto intitolato “I Neoplatonici”, il cui manoscritto fu trovato e poi occultato da Benedetto Croce (nel timore di trasformare un “padre della patria” in un “cantore della sodomia”) tra gli scaffali della Bibloteca Nazionale di Napoli. Il volume fu poi pubblicato nel 1977 per volere per volere di Raffaele Cantarella.

> leggi l’articolo di Sergio Lambiase (NotizieGay.it)

 


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