14 maggio 2015 Lascia un commento
La mia profonda passione per l’arte astratta, il suprematismo e il costruttivismo in particolare e’ nota e pur conoscendo Luigi Veronesi per averlo letto tante e tante volte, c’e’ voluta la trasferta presso la Galleria Civica di Modena nell’ambito della mostra "La variante e la regola" per restare folgorato da una stampa di Veronesi, come un profeta antico innanzi ad una rivelazione. E’ che erroneamente ho sempre pensato a Veronesi come epigono italiano dei piu’ celebri Moholi-Nagi e El Lissitzky e non andiamo a scomodare Kandinskij, ad ogni modo saso vuole che pochi minuti dopo presso un remainders, mi capiti tra le mani questo volume che ovviamente, non mi sono lasciato scappare
Volume grande formato di Editori Riuniti datato 1980, non e’ da intendersi come percorso artistico di un uomo poliedrico dalle tante passioni multidisciplinari, ricerche e studi lunghi una vita che dalla pittura alla musica, dalla grafica al cinema, tanti sono stati gli ambiti toccati. Di tutto questo nel libro si ha traccia solo in minima parte, concentrandosi invece sulla pittura, dove cade comunque la mia preferenza.
Prefazione roboante di Glauco Viazzi, toni aulici per addetti ai lavori molto forzati ma che tutto sommato forniscono un quadro interessante su Veronesi. A seguire un campionario rappresentativo dei suoi lavori in ambito pittorico, ordine cronologico, didascalie scomode a fondo elenco quando potevano accompagnare le foto senza troppo disturbo. Queste occupano gran parte del libro, buona cernita per quanto focalizzata alle realizzazioni diciamo politiche, dovute da Veronesi al partitone, il quale in cambio gli ha fatto il volume.
Dico questo perche’ certe stampe potevano essere evitate non altro per assoluta irrilevanza storica e artistica ma e’ tutto un gioco di affetti nel quale siamo gia’ preparati e rassegnati.
A seguire alcuni scritti, una sceneggiatura e brevi saggi, di massima interessanti anche se poco contestualizzati.
Testo non troppo completo ma un buon inizio per approfondire il lavoro di un artista che non solo ha avuto buoni maestri ma a sua volta ha portato avanti un discorso proprio molto interessante