Si è tenuta ieri sera nella sala consiliare del Comune di Luino la seduta ordinaria della Commissione Servizi alle Persone, alle Associazioni e alle Imprese, guidata dalla presidente Simona Ronchi. Nel corso dell’incontro è stata fatta un’analisi della situazione della Fondazione Monsignor di Luino, con la presenza del Commissario Straordinario, Maurizio Pesenti, del dottor Mauro Catenazzi e del dottor Feresin, revisore dei conti. Durante la seduta il responsabile sociale dell’ASL di Varese, Lucas Maria Gutierrez, ha annunciato la proroga del mandato al commissario Pesenti, che guiderà il Comi per un ulteriore anno. E’ stata discussa a lungo la proposta conclusiva del nuovo statuto della struttura sanitaria che prevede alcune modifiche amministrativo-dirigenziali.
Maurizio Pesenti, commissario straordinario del Monsignor Comi di Luino
L’annuncio della proroga dell’incarico di Commissario Straordinario a Maurizio Pesenti ed il nuovo statuto. Il direttore sociale dell’ASL di Varese, Lucas Maria Gutierrez, durante la seduta ha annunciato la proroga al mandato di commissario straordinario per Pesenti, che sarà in carica per un altro anno. Inoltre è stato presentato ai consiglieri, agli assessori e al sindaco Pellicini il nuovo statuto del Monsignor Comi che prevede alcune modifiche: anzitutto i membri del Consiglio di Amministrazione passeranno da 7 a 5 e la durata del loro incarico sarà di 4 anni e poi per il direttore generale, una volta raggiunta la nomina, è prevista una durata dell’incarico di 5 anni. Sono stati, inoltre, posti i criteri che dovrà possedere il dirigente generale: saranno legati soprattutto all’esperienza nel settore, ma nessun vincolo legato alla laurea.
La situazione economica del Monsignor Comi e le problematiche amministrative. Sono alcuni anni, ormai, che la situazione economica della casa-albergo è in crisi, nonostante alcuni miglioramenti annunciati ieri sera dal commissario Pesenti. La magistratura, dopo l’intervento della Guardia di Finanza, sta indagando su problematiche avute negli scorsi anni e legate alle casse della struttura. Ci sono ancora diversi rilievi che verranno evidenziati da parte delle forze dell’ordine e della procura nei prossimi mesi, quando si presume possa essere pubblicato quanto analizzato. In ogni caso è emerso che, finora, sono già stati conseguiti importanti risultati finalizzati alla riduzione dei costi gestionali, mediante azione di razionalizzazione delle spese ed ottimizzazione delle entrate. Purtroppo, però, non sono stati sufficienti a garantire la messa in sicurezza della Fondazione: infatti, se fosse necessario intervenire urgentemente con spese ingenti da affrontare, il Comi si potrebbe ritrovare in una forte crisi economica, nel caso in cui le banche o i comuni interessati non fossero disposti a dare il loro contributo.
I meriti del commissario Pesenti. In ogni caso, come accennato prima, bisogna dare merito al commissario Pesenti di aver riportato, nel corso di questi due anni, un sensibile miglioramento sia per le richieste del personale dipendente sia per i servizi offerti agli ospiti. Grazie ad alcune donazioni e diversi lasciti la struttura ha potuto proseguire la sua attività, portando le casse del Monsignor Comi a diminuire il passivo ed il monte debito (ndr, ad oggi si tratta di 850mila euro, contro il milione e 350mila del giugno 2013). La situazione debitoria dell’ente, così, risulta ancor essere in difficoltà, ma in lento miglioramento.
Gli interventi e la richiesta di delucidazioni da parte dei consiglieri della Commissione. Il consigliere di minoranza, Enrica Nogara, ha posto l’attenzione della seduta su alcune tematiche: la soglia minima di dipendenti per fare nuove assunzioni ed il problema legato al terreno tra la struttura del Comi e l’ospedale di Luino. “Spero che il Comune di Luino prema affinché si sblocchi la pratica in relazione alla proprietà del terreno in questione. E’ un anno e mezzo che aspettiamo venga fatto qualcosa e che Regione Lombardia firmi per attivare tutta la procedura per la cessione definitiva. Invece, siamo ancora qui ad aspettare. Per me si tratta di una cosa fondamentale, perché è una pratica che potrebbe dare maggiore serenità interna all’ente ed anche per far fronte agli impegni pregressi e futuri”. A dirlo è Stefano Bragnuolo, segretario del Pd luinese, a margine della commissione.
La proposta del consigliere Franzetti: “Perchè non creare un hospice al Comi?” Gli hospice sono strutture residenziali dedicate all’ospitalità degli malati che necessitano di cure palliative. Quando il paziente esige cure che non possono essere effettuate a domicilio, quando l’assistenza domiciliare risulta troppo gravosa per la famiglia, quando il paziente vive in condizioni abitative inadeguate e con scarsa assistenza familiare, può essere indirizzato all’hospice per un ricovero temporaneo o definitivo. E’ questa la proposta del consigliere Franzetti, prendendo come esempio il Camelot di Gallarate. Il commissario Pesenti, però, ha dichiarato che per avere un simile servizio servirebbero fondi non nelle disponibilità delle casse del Comi.
Il Monsignor Comi è una casa-albergo ospedaliera nata a Luino nel 1907, trasformatasi il primo gennaio del 2004, in applicazione della legge in materia di trasformazione delle IPAB, emanata nel febbraio 2003 dalla Regione Lombardia (L.R. n° 1/2003), in persona giuridica di diritto privato senza scopo di lucro assumendo, dal 1° gennaio 2004, la nuova denominazione di “Fondazione Mons. G. Comi-ONLUS”. Infine, si ricorda che la struttura può ospitare 184 persone in RSA, ma ha anche un servizio diurno, e che possiede attualmente al suo interno 162 dipendenti.