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Luino, l’Assessore Barozzi: “Dopo il muro mi piacerebbe abbattere l’edicola di piazza Libertà e, perché no, le colonne cinesi”

Creato il 23 febbraio 2015 da Stivalepensante @StivalePensante

E’ da quasi un mese che Luino è entrata in campagna elettorale, in previsione delle elezioni amministrative di maggio. Da alcune settimane le diatribe tra i politici protagonisti locali non mancano, come accaduto anche negli ultimi giorni, con dichiarazioni ferme da una parte all’altra. A suscitare interesse, oggi, sono le parole dell’assessore ai Lavori pubblici, Manutenzione, reti ed ecologia, Alessandro Barozzi, che con grinta questa mattina ha detto ”Dopo il muro mi piacerebbe abbattere l’edicola di piazza Libertà e, perché no, le colonne cinesi”. A calmare Barozzi, però, ci pensa il sindaco di Luino, Andrea Pellicini, che allo stesso tempo sottolinea che l’edicola di piazza Libertà “va ripensata”.

L'assessore Barozzi, Piazza Libertà  a Luino e

L’assessore Barozzi in alto a sinistra, Piazza Libertà a Luino e “L’angolo quotidiano”

Barozzi: “Non mi fermo con le demolizioni, dopo il muro, l’edicola”. ”Dopo il muro mi piacerebbe abbattere l’edicola di piazza Libertà e, perché no, le colonne cinesi”. E’ con la solita grinta che Alessandro Barozzi, assessore della giunta Pellicini, annuncia i suoi progetti per il futuro. “In merito all’edicola, ci impegneremo a trovare delle soluzioni normative corrette per compiere un’azione in linea con la bellezza di quel tratto di lungolago. Oggi come oggi è più importante abbattere le opere brutte che costruirne di nuove – continua Barozzi -. L’Italia è piena di costruzioni oscene che andrebbero demolite. Sul muro, non è stato facile, ma ce l’ho fatta. Oggi il Parco a Lago è ancora più bello”.

Ad addolcire la furia di Barozzi ci pensa il sindaco Pellicini. “Alessandro è difficile da contenere, anche se spesso ha ragione – spiega il sindaco di Luino, Andrea Pellicini. L’edicola di piazza Libertà, in effetti, a parte le gentili edicolanti, andrebbe ripensata. Offre sicuramente un servizio importante ed è un punto di aggregazione. Il manufatto odierno, però, oltre ad essere una cementata, nasconde la visuale del lago da via Manzoni. Vi è inoltre anche un problema nella zona retrostante all’edicola e cioè un’area di proprietà privata, racchiusa in una sorta di recinto, che merita un’ampia riqualificazione. In ogni caso, ci stiamo lavorando e, a breve, presenteremo le soluzioni progettuali”.

La situazione delle edicole luinesi ed il parere dell’edicolante di piazza Libertà, Marianna Miserti. Negli ultimi anni sono tre le edicole luinesi che hanno chiuso i battenti: quella adiacente all’Ospedale di Luino, quella all’interno della Stazione ferroviaria e, solo l’anno scorso, quella di piazza San Francesco. Per l’edicola in piazza Libertà, una delle quattro rimaste in centro insieme a quella di piazza Garibaldi, piazza Risorgimento e via XXV Aprile, però, si tratterebbe solo di uno spostamento, non è prevista la chiusura. “Noi, dopo aver vinto il bando – spiega l’edicolante di piazza Libertà, Marianna Miserti – abbiamo un contratto che prevede un sei più sei. Già dall’anno scorso circolavano queste voci, così a novembre abbiamo protocollato una lettera in Comune per chiedere di ricevere maggiori informazioni. Nel contratto abbiamo inserito una clausola che prevede, nel caso in cui fossimo spostati da qui, un’altra sede per la nostra attività. Qui noi paghiamo regolarmente l’affitto al Comune. Il sindaco ci ha assicurato che, in caso di demolizione dello stabile, troveremo un’altra sistemazione, molto probabilmente nella struttura che ora ospita il bar Imbarcadero”.

Infine, sulle colonne di piazza Libertà, nel 2010 Andrea Pellicini e i suoi candidati consiglieri avevano centrato la propria campagna elettorale sull’abbattimento del muro al Parco a Lago, voluto dall’amministrazione precedente dell’ex sindaco Gianercole Mentasti. Dopo alcuni mesi dalle elezioni, l’amministrazione Pellicini aveva demolito il muro, come promesso in campagna elettorale. Le colonne cinesi in piazza Libertà a Luino, invece, erano state erette dall’amministrazione Tosi, ed ai tempi avevano causato non poche polemiche e critiche da parte della cittadinanza, sia per l’opera in sé, sia per i costi sostenuti.


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