E’ un fiume in piena Vincenzo Liardo, Capo gruppo consiliare “Luino 2010″ del Comune di Luino, dopo il comunicato stampa di Stefano Bragnuolo, segretario del circolo Pd, pubblicato questa mattina, dove è stata smentita una potenziale candidatura a sindaco di Liardo in una coalizione formata dal Pd luinese. Il politico di lunga data del panorama luinese dice di sentirsi “vittima di metodi sporchi che, per interessi che non mi appartengono, hanno voluto usare il mio nome, la mia esperienza amministrativa e politica per giustificare o tentare di sostenere scelte discutibili.” Inoltre, arriva da parte del centro destra-luinese anche la provocazione del consigliere di maggioranza, Simona Ronchi (Fratelli d’Italia) che si candida a partecipare, come esponente di centro-destra, alle primarie del centro-sinistra luinese, che vengono definite “strane”.
Vincenzo Liardo, consigliere del minoranza di Luino (facebook.com)
Il quadro della politica luinese. Che la situazione dello scenario politico luinese fosse incandescente lo si è evinto, in questi giorni, dalle uscite dei vari amministratori locali, che si accusano vicendevolmente di prese di posizioni e scelte personali. Così, dopo il comunicato stampa del circolo del Pd di Luino, firmato Stefano Bragnuolo, Vincenzo Liardo, che è stato chiamato direttamente in causa, ha voluto esprimere il suo parere, dimostrando tutta la sua indignazione ed il suo sdegno per ciò che ha letto e visto nelle scorse ore. E’ la prima dichiarazione ufficiale che Liardo rilascia, dopo le parole dell’ex vicesindaco sulla Prealpina che hanno acceso il dibattito politico a Luino.
Liardo: “Mi sento una vittima di metodi sporchi che non mi appartengono”. ”Nei giorni scorsi – spiega il capogruppo consiliare di ‘Luino 2010′, Vincenzo Liardo – il mio nome è stato affiancato nei tg di un’emittente televisiva locale e sulla stampa a una presunta candidatura a sindaco di Luino al capo di una fantomatica coalizione Pd-NCD. Non volevo replicare al nulla perché di questo si trattava, ma con estremo disappunto e amarezza ho potuto constatare come il tritacarne mediatico stavolta si sia voluto nutrire dell’ennesima vittima. Si, mi sento una vittima di metodi sporchi che per interessi che non mi appartengono hanno voluto usare il mio nome, la mia esperienza amministrativa e politica per giustificare o tentare di sostenere scelte discutibili, che comunque verranno giudicate direttamente dai cittadini, veri arbitri di questa partita elettorale.”
“Ho sempre rispettato chi aveva idee e programmi diversi dai miei, stavolta rispetto completamente mancato nei miei confronti”. “La mia storia – continua Liardo – dimostra che quando ho voluto prendermi responsabilità di scelte politiche, anche difficili coraggiose e di rottura, non mi sono mai tirato indietro, ma sempre con il rispetto per chi aveva idee e programmi elettorali diversi dai miei. Rispetto che stavolta è completamente mancato nei miei confronti. Ho letto e sentito dire che il mio nome sarebbe stato posto al giudizio del direttivo del Pd luinese, addirittura con un autoproclamazione o un imposizione dall’alto. Tutti conoscono le mie posizioni politico-amministrative che ho sempre sostenuto a testa alta e in maniera trasparente con i miei interventi in consiglio comunale a Luino. Per cinque anni un comportamento coerente con la mia storia di assessore e vice-sindaco dal 2000 al 2010 dove all’opposizione sedevano rappresentanti del PDS prima e Pd poi. Non essendo iscritto né al Pd né a NCD, non ho mai partecipato né sono stato invitato a incontri in cui solo si ipotizzasse lontanamente una mia candidatura a Sindaco. Sono veramente disgustato di questo modo di condurre la politica locale fatta da pupazzi che cercano di giustificare i loro atteggiamenti ambigui nell’ambito politico locale. Non ho mai partecipato come commensale interessato a tavoli inneggianti al bene del territorio.”
Il riferimento di Liardo all’elezione del nuovo Presidente della Comunità Montana. “Ho invece assistito – incalza Liardo – a comportamenti politici a dir poco vergognosi come quelli tenuti nell’elezione del nuovo Presidente della Comunità Montana. In quella occasione ho potuto registrare il sostegno di parte del Pd locale a candidature sostenute da FI, Lega e altre forze di centro-destra, contro il candidato sostenuto ufficialmente dal Pd provinciale.”
“Non mi è arrivata mai nessuna proposta dal Pd luinese, mai mi sono autoproclamato”. “Ora – conclude Liardo - devo leggere un comunicato stampa del coordinatore del Pd luinese che dice di aver bocciato la candidatura del sottoscritto a sindaco di Luino. Peccato che io non mi sia mai proposto a nessuno tantomeno al segretario del Pd luinese che, invece, come testimoniano le foto apparse sulla stampa e sui social network, frequenta da tempo tavoli con esponenti politici e istituzionali che dovrebbero essere suoi avversari. Sono davvero rammaricato nel registrare questo comportamento squallido del segretario del PD Luinese, comportamento che non fa onore al lavoro per il territorio che stanno portando avanti i dirigenti del Pd provinciale come è testimoniato dal buon lavoro nell’amministrazione provinciale di Varese. Pertanto nel ribadire che insieme al mio gruppo consiliare Luino 2010 continuerò ad impegnarmi per contribuire a migliorare la politica amministrativa della mia città che amo profondamente voglio dichiarare pubblicamente il mio sdegno per essere stato oggetto di strumentalizzazione da parte di nani della politica che saranno spazzati via dal voto dei cittadini luinesi la prossima primavera.”
La provocazione del consigliere Simona Ronchi: “Sono di centro-destra, ho diritto a partecipare alle strane primarie del Pd di Luino”. ”Visto che, come dice Alessandro Malnati – spiega il consigliere di maggioranza, Simona Ronchi -, il Pd fa le primarie tra i candidati del centro destra, escludendo immotivatamente, oltre ai suoi uomini più forti, anche sue valide e storiche esponenti come la consigliera comunale Enrica Nogara o la capo gruppo Rosaria Torri e, visto che i candidati del Pd sono uomini (Taldone e Compagnoni, con Liardo ormai fuori dai giochi piddini), mi sembra giusto, quantomeno per la tutela delle politiche di genere, mettere in campo anche la mia candidatura. Sono anch’io di centro destra e quindi ho diritto a partecipare alle strane primarie del Pd di Luino, altrimenti vorrebbe dire che il partito di Renzi si schiera contro le donne”, dichiara Simona Ronchi in aperta polemica con le scelte del Pd luinese. “Provocazione? Fate voi”. ”Oltre a non capire la politica del Pd – conclude Simona Ronchi – che, per carità, giustamente fa ciò che ritiene più opportuno, non riesco proprio ad accettare che uomini di centro-destra che, a tre mesi dalle elezioni, dopo aver passato al caldo cinque anni e aver condiviso tutto, escono da una squadra per correre dall’altra parte.”