Nello scorso consiglio comunale, del 30 settembre, all’interno del dibattito sul piano dei lavori pubblici 2015/2017, si è discusso a lungo del parcheggio che dovrebbe nascere nell’ex area Diana, in via Goldoni a Luino. A tornare sull’argomento, per precisare alcune questioni riguardanti questa decisione, è il Circolo di Sinistra, Ecologia e Libertà di Maccagno con Pino e Veddasca. Ecco il comunicato stampa.
Diego Intraina e Antonio Azzarito, del Circolo di SEL di Luino e di Maccagno con Pino e Veddasca
Luino, Sel: “Bene sull’ex area Diana e sul possibile confronto con le minoranze. A mancare è la procedura di variante”. ”Benissimo, adesso vedo che anche il sindaco sembra d’accordo nel ritenere l’area ex Diana strategica, ma ha ancora bisogno di chiarimenti per poterla condividerla e valorizzare – si legge nel comunicato stampa firmato dal Circolo di Sinistra, Ecologia e Libertà di Maccagno con Pino e Veddasca -. Il sindaco in Consiglio Comunale si è dichiarato disponibile ad un confronto con la minoranza per capire meglio se le loro osservazioni critiche possano essere condivise; stranamente questa dichiarata apertura avviene solo dopo decisione avvenuta. Speriamo che questi incontri promessi dal Sindaco, che riteniamo in ogni caso apprezzabili, non subiscano parecchi mesi d’attesa come quelli richiesti da Sinistra Ecologia. Purtroppo il comportamento paradossale d’anticipare la decisione è quello che già si poteva intendere nei diversi comunicati dove si dava già per acquisito, senza citare nessuna procedura di variante, il parcheggio dal costo di euro 220.000.
Il PGT appena approvato da questa Giunta predisponeva l’alienazione dell’area confermando una volontà di destinazione residenziale, pertanto, a cambiamento di veduta, non sarebbe stato un male riconoscere, umilmente, che il “ve l’avevamo detto” era la giusta interpretazione e che la Sinistra a Luino non è, come spesso si vorrebbe ideologizzare, il solito gruppo di perditempo. L’importanza che andava con enfasi principalmente comunicata nel messaggio era: abbiamo deciso di salvaguardare l’area dal cemento e temporaneamente abbiamo deciso di sistemarla a parcheggio provvisorio.
Il problema come è stato presentato sulla stampa e affrontato in Consiglio Comunale ha lasciato perlomeno perplessi perché, oltre a lasciare dei dubbi sul contenuto, ha esposto quello precedente e questo Esecutivo alla consueta abitudine della Sua debolezza comportamentale. Non si può riconoscere e accettare con superficialità l’errore che tale comportamento decisionale, volutamente tenuto nelle fasi di discussione del PGT, poteva mettere in serio pericolo l’area in questione: se ci fosse stato un mercato residenziale dinamico avremmo sacrificato, irresponsabilmente, una vera opportunità mettendo a rischio, definitivamente, il possibile e innovativo futuro “polo scolastico”. Dunque esiste un problema strutturale sulle garanzie delle decisioni.
Questo è il vero problema: l’arroganza sta appunto nelle modalità dei comportamenti, di una volontà di banalizzazione di tutte quelle garanti forme dialogiche, insomma di come si costruiscono e prendono le decisioni: la fase partecipativa e deliberativa che non vuole dire decisionale, facoltà assegnabile solo ai poteri del Consiglio Comunale, non può essere considerata seconda ad alcuna procedura.
Il Consiglio Comunale può e deve decidere in autonomia però questa condizione la può solo soddisfare dopo aver coinvolto ed ascoltato, attraverso un processo dialogico deliberativo, il popolo che è e deve rimanere sovrano. Tale processo è l’unico che può permettere di svolgere alConsigliere Comunale il suo ruolo decisivo: decidere al di là delle logiche limitanti delle opinioni, apprestandosi così a svolgere con saggezza socratica (ricerca della saggezza attraverso il paradosso, la confutazione e la dialettica) l’assegnato compito di rappresentante e di pedagogo. Ebbene si, l’istituzione Consigliare non ha il compito di legiferare i desideri maggioritari, ma è quello di verificare che questi desideri corrispondano ad una politica virtuosa capace d’educare alla custodia dei beni comuni. Evidentemente non stiamo parlando di decisioni che riguardano il tombino o un marciapiede, oppure la manutenzione di un area verde, ma di aree ritenute strategiche per il futuro della città.
Passiamo ad un’altra questione. Per essere più chiari vogliamo rispondere ad alcune affermazioni di rassicurazione espresse dal sindaco in merito al fatto che l’area in questione è già utilizzata, dovrebbe aggiungere “abusivamente” perché non regolamentata, come posteggio. Riteniamo che questa condizione non legittima e non obbliga nessuna giustificazione di un’eventuale conferma dell’uso futuro dell’area, caso mai può solo interagire e condizionare, come abbiamo detto, sul buon senso nello stabilire una giusta spesa determinata dalla provvisorietà.
Comunque, ben vengano i ripensamenti. Questi sono utilissimi perché servono proprio ad insegnare che è meglio non dare per acquisito in modo assoluto le proprie scelte, e che sarebbe auspicabile prima di decidere su aree sensibili e strategiche fare una seria e vasta consultazione preliminare senza anticipare comunicazioni eclatanti che impongono perdite di tempo prezioso ai funzionari o a progettisti per allestire eventuali scenari progettuali e preventivi.
Concludiamo, dicendo al Sindaco, che la parola arroganza era evidentemente da sotto intendere “politicamente”, ci scusiamo se non siamo riusciti a farlo capire attraverso lo scritto, ma siamo convinti che leggendo bene il titolo e l’intero testo si poteva interpretare nel modo giusto: nessuno stava mettendo in discussione l’intelligenza e la persona singola ma lo spirito arrogante che ha contaminato questo Esecutivo nell’interpretare lo svolgimento della politica amministrativa: noi decidiamo il “cosa” fare, il “come” diventa burocratico e secondario perché fastidioso ed inutile, tant’è che riteniamo la sua comunicazione insignificante”.
Per approfondire:
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