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Luis Royo

Creato il 12 marzo 2012 da Flavia
Luis Royo.
*due minuti di silenzio per venerare questo nome*
Ok, cominciamo.
 Illustratore e fumettista spagnolo, comincia la sua carriera negli anni ’70 ma inizialmente, influenzato dai moti del ’68, le sue opere hanno un background di denuncia sociale fino a quando nel 1978, con l’avvento del fumetto per adulti, anche Royo entra in questo mondo, seguendo artisti come Moebius (AVE!).
Luis RoyoInizialmente realizza copertine per i libri di editori come la Warner books, ma ben presto il suo stile onirico e le sue donne incredibilmente sensuali spopolano nel mercato richiamando pubblico da tutto il mondo.Nel 1992 esce la prima raccolta di illustrazioni, intitolata Women, che raccoglie il lavoro degli otto anni precedenti, a cui poi seguirà Maleficent, dai toni molto più dark.andando sempre più avanti nel suo lavoro, lo stile di Luis Royo cambia e si evolve, passando da colori caldi e compatti ad atmosfere rarefatte e quasi monocromatiche, glaciali.Per chi ancora non conoscesse questo nome, molto probabilmente lo conosce solo tramite le sue immagini, opere di una perfezione quasi impossibile.
Ogni elemento delle illustrazioni serve a creare un mondo irreale e alternativo, dove ogni cosa sembra possibile, i personaggi di Royo si muovono in quest’ambiente soli, dispersi, a volte anche disperati, alla ricerca di una luce, che molto spesso è rappresentata dalla figura femminile, espressa in tutta la sua sensualità e bellezza.
 Le donne di Royo ormai sono una parte della cultura popolare, in molti si fanno tatuare sul corpo i suoi disegni per poter portare con loro quella piccola parte di un sogno: sole che aspettano qualcosa guardando l’orizzonte lontano, oppure in compagnia di mostri o bestie elettroniche che sembrano aver paura di toccare quella perfezione ma loro sono creature amorevoli che li confortano, amanti.
Luis RoyoGuerriere forti e pericolose, o fanciulle indifese… Sempre lontane, inavvicinabili e bellissime, disperse in mondi apocalittici, ferme a riposarsi sulla riva di un fiume.Ogni disegno è un mondo a parte, ma legato ai precedenti per quegli elementi onirici e fantastici che rappresentano il fil rouge che lega l’operato dell’artista.Per quanti dicano che oramai Royo ha stufato (????) perché fa sempre le stesse cose: io voglio anche dar loro ragione, perché in fondo l’immaginario dell’artista è solido e collaudato quasi alla perfezione – meglio del Big Beng! – ma non credo che mi stuferò mai di perdermi nei suoi mondi fantastici.

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