Con questo non vorrei sembrare impietoso, l'albo non merita certo un giudizio negativo a priori, la serie, un po' come Orfani di Recchioni, è stata studiata per svilupparsi su due stagioni da dodici episodi l'una, il tempo per crescere c'è. La pecca più grossa dell'episodio mi sembra quella di avere come protagonista questo Lukas che non riesce mai a destare il mio interesse e, nonostante sia un non morto, un ridestato, un resuscitato, un morto che cammina o chiamatelo pure come vi pare, dà tutta l'impressione di essere un personaggio del tutto anonimo. Che stia in questo l'originalità della serie? Potrebbe pure essere.
Lukas è un non morto particolare. Anzi no, Lukas è un non morto del tutto normale e forse proprio in questo particolare. Esce dal suo loculo al cimitero ben vestito, ordinato con un bell'aspetto e con un unico segno particolare: un'ustione diffusa alla mano sinistra. I suoi ricordi sono sommersi o evaporati, la città in cui vive preda di delinquenti e altri non morti, all'apparenza anch'essi normali ma affetti da fame atavica che li spinge ad azzannare il prossimo rendendoli un mix di bell'aspetto tra zombie e vampiri.
In una città in cui all'apparenza gli affari sporchi certo non mancano, Lukas non tarderà a imbattersi in giri poco puliti. Questo è quanto. La mia personale impressione è che davvero sia un po' pochino.
A innalzare la valutazione complessiva i disegni di Michele Benevento, ben realizzati e funzionali con la giusta attenzione a dettagli e atmosfere oscure. Come già detto forse da altri, anche a me la matita di Benevento a ricordato diverso fumetto anni '90 che si poteva trovare in lidi extra-bonelliani, mi viene in mente ad esempio la produzione di Lazarus Ledd edita da Star Comics, il personaggio di Bianca richiama nei segni davvero molto quello della Meg Ryan leddiana.
A questo punto sta al lettore la decisione: dare o no fiducia a questa serie con la speranza che cresca a breve? Personalmente penso che gli acquisti da fare sono tanti, i soldi pochi e allora...