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Lula Da Silva per lo status di rifugiato politico al brigatista rosso Cesare Battisti. Indignazione per la vergognosa scelta

Creato il 29 dicembre 2010 da Iannozzigiuseppe @iannozzi

a cura di Iannozzi Giuseppe

Lula Da Silva avrebbe deciso di non estradare il terrorista rosso Cesare Battisti per “preservarne l’integrità fisica”, gli verrà quindi concesso lo status di rifugiato politico. La notizia arriva dal canale Globe News, sottolineando che Lula “annuncerà questa decisione entro il 31 dicembre”.

Alberto Torreggiani, figlio del gioielliere ucciso nel 1979, ha così commentato la notizia ai microfoni di Cnrmedia: “Mi aspettavo una decisione simile. Vorrà dire che ci muoveremo in modo molto più deciso. Sarei stato sorpreso se fosse stato il contrario, ma non sono deluso perché‚ ero preparato. Adesso bisogna fare qualcosa di veramente forte perché‚ questa è una gran presa in giro. Le parole non bastano più, ora contatterò gli organi competenti e decideremo come mobilitarci perché‚ questa non è tanto una questione personale ma la scelta apre un precedente molto pericoloso. Qualsiasi delinquente saprà di poter contare su una scappatoia, e questo non è giusto”.

Stefano Pedica (IdV), capogruppo in commissione esteri: ”Invito il Presidente Lula a considerare come l’atto di mancata estradizione e la liberazione di Battisti verrebbe vissuto dal nostro paese come un affronto politico e di giustizia davvero grave. Il rientro del brigatista appare doveroso non solo nei confronti dei familiari delle vittime, ma anche verso tutti i cittadini che hanno vissuto quel periodo. Come IdV abbiamo sempre sostenuto la necessità che Battisti sia estradato al fine di poter tornare nel suo paese d’origine, nel quale ancora vivono le famiglie delle vittime, per scontare completamente la pena regolarmente comminatagli. Solo con la regolare estinzione delle colpe è possibile chiudere un capitolo nero della storia del nostro paese”. E il deputato dell’Udc Luca Volonté: “Il Brasile offende le vittime, la storia e l’intera Repubblica italiana, le reazioni diplomatiche devono essere proporzionali alla gravità”. Paolo Bolognesi, presidente dell’associazione delle vittime della strage di Bologna: “Si tratta di ‘un fatto gravissimo e indegno per una nazione democratica quale si definisce il Brasile. Ma soprattutto è un fatto che denota ancora una volta l’insufficienza e l’incapacità del governo italiano di tutelare la dignità del Paese e delle vittime del terrorismo”.

Concedere lo status di rifugiato politico all’assassino Cesare Battisti, ex militante dei Pac, rischia di creare gravi fratture diplomatiche fra il Brasile e l’Italia.


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