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No, aspettate... ditemi che é uno scherzo. Ah giá, dimenticavo che questo é il Brasile quindi queste cose sono di normale amministrazione. Bella peró come idea. Rubo un monte di soldi poi divento ministro e nessuno puó farmi niente. Peccato che non abbia amici cosí influenti.
L'ex presidente ha accettato di entrare a far parte dell'esecutivo. Ottiene così l'immunità dalle accuse per riciclaggio
SAN PAOLO - Luiz Inácio Lula da Silva entrerà nel governo di Dilma Rousseff. Manca l'ufficialità ma è certo che l'ex presidente del Brasile, accusato di ricilaggio, sarà ministro capo della Segreteria della presidenza, che in Italia corrisponde al ministero per i Rapporti con il Parlamento. La tv Globo ha prima annunciato la nomina, poi ha precisato che sarà formalizzata domani. Secondo l'emittente, l'annuncio è stato rinviato di un giorno per la concomitanza con lo scoop di un settimanale che ha anticipato alcune dichiarazioni dell'ex senatore 'pentito' della tangentopoli brasiliana, Delcidio do Amaral, secondo il quale Lula e Rousseff avrebbero tentato di ostacolare le indagini. All’inizio di marzo l'ex presidente era stato fermato dalla polizia brasiliana nell’ambito di un nuovo filone delle indagini sul grosso caso di corruzione legato agli affari della società pubblica Petrobras (il caso 'Lava Jato' ) ed era stato formalmente accusato di riciclaggio: le accuse devono però ancora essere accettate dal giudice federale Sergio Moro, che sta indagando su Petrobras. Ore che Lula è diventato ministro può godere dell’immunità e sottrarsi al rischio di essere arrestato. Un'ipotesi che era circolata già nei giorni scorsi al punto da scatenare proteste sotto casa sua da parte di manifestanti scesi in piazza contro il governo e a sostegno del giudice Moro.
Fonte: La Repubblica