LUME-"LUME", di Paolo Rigotto

Creato il 14 giugno 2015 da Athos56
LUME – “LUME”
Diciamo subito che Lume è un progetto sì nuovo, ma creato da musicisti tutt'altro che imberbi: Franz Valente è batterista del blasonato Tatro degli Orrori,  Anna Carazzai (basso e voce) e Andrea Abbrescia (chitarre e voce) hanno alle spalle un già cospicuo passato di musica e produzioni, i cui esiti  sono ampiamente palpabili su questo sorprendente primo CD omonimo.E' davvero musica di difficile classificazione, che sostanzialmente è la condizione preferita per chi scrive. Potremmo dire che i repentini cambi di scenario sonoro e musicale, le aperture timbriche e le schizofrenie (musicali e di produzione) che caratterizzano l'intero lavoro hanno un certo sapore mr. Bungle, ma raramente suonano gratuite o stucchevoli.Muovendosi tra le ipnotiche tracce ci si trova spesso all'ascolto di un mondo in cui Syd Barrett non solo è vivo e vegeto, ma detta legge (echi di Piper at the Gates soprattutto nei tortuosi percorsi timbrici e vocali di Anna). E' evidente fin dal primo ascolto che i nostri Lume vogliono, innanzitutto, fare musica senza compromessi,  lo si sente innanzitutto nella ricercata bellezza delle linee melodiche e nel fatto che i nostri non abbandonano mai l'ascoltatore nel mezzo delle loro articolate strutture sonore; c'è sempre, nelle canzoni di questo disco, un appiglio a cui aggrapparsi per non perdere definitivamente l'orientamento.La voce, innanzitutto, è lì per darti un rifugio sicuro quando tutto intorno crolla e scappare è più rischioso che rimanere immobili. Mentre la musica questa cosa sembra volerla rifuggire a tutti i costi; meglio evitare di appoggiarsi alle certezze sonore: i Lume spostano, abbattono e trasformano continuamente sotto i tuoi occhi quello che senti.La cosa sorprendente in questo CD è la capacità-volontà di passare da autentiche dichiarazioni d'amore verso stili e culture musicali differenti al nichilismo sonoro più intransigente. Non solo: se tutto questo, almeno a parole, può risultare cervellotico o quantomeno manierista o sperimentale, all'ascolto risulta, semplicemente, bello. Echi di Siouxie & the Banshees, di Cocteau Twins e qualche forse involontaria deviazione in ambiti Zappiani non bastano a descrivere la reale bravura di questo trio che non ha evidentemente alcun interesse a fare un disco ipocritamente “pop rock” fatto bene che ha pubblico”, ma solamente musica fatta con una tale competenza da credere in molti passaggi del disco di essere all'ascolto di una produzione internazionale di tutt'altro budget.  Complice in parte la scelta delle liriche in inglese, che in questo caso (rarissimo) non infastidiscono con l'effetto “tanto pè cantà”, ma sono una dichiarazione di intenti quanto mai esplicita: lo stivale ci va stretto. E dai loro torto!

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Tracklist01 - Sunrise02 - Lucky Number03 - Bad Daughter04 - Charge05 - Elastica06 - Joke07 - Sparks Were Flying08 - Domino09 - Aero Bleach10 - Break Free11 - Bye Bye Baby12 - 1+1=2
CreditsProdotto da L U M E, 2013Franz Valente: batteria, voce, synthAndrea Abbrescia: chitarre, voceAnna Carazzai: voce, basso, pianoMarco Fasolo: chitarra nelle tracce 2 e 9, chitarra acustica e glockenspiel nella traccia 5, tastiere nelle tracce 3/6/8/10/11, rumori nella traccia 11Liviano Mos suona le tastiere nelle tracce 2/4/8/11/12Jean Charles Carbone suona lo Space Echo nella traccia 2Abba Zabba: cori nella traccia 12Elisa Mezzanotte: cori nelle tracce 3/7Mixato e masterizzato da Marco Fasolo e Jean Charles Carbone presso Abnegat Records, Vicenza,Luglio 2013.Registrato da Abba Zabba presso Palo Alto Studio, Trieste, Dicembre 2012 e Paride Lanciani presso Oxygen Studio, Cuneo, Febbraio 2013.
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