La Galleria ZetaEffe di Firenze, con sede in via Maggio 47/r, mercoledì 13 gennaio inaugura alle 18.30 la mostra "Lumen et Umbra" personale del fotografo Matteo Basilé a cura di Sonia Zampini.
Le opere saranno visibili fino al 29 febbraio secondo gli orari di apertura della Galleria.
La mostra presenta una selezione di fotografie in riferimento a quattro diversi cicli tematici: " THISHUMANITY" del 2010; " LANDING" del 2012; " UNSEEN " del 2014 e i recenti scatti che compongono l'ultima serie di opere inedite "Lumen et Umbra" del 2016, esposte per la prima volta in anteprima nell'omonima mostra alla Galleria ZetaEffe.
Ricordiamo inoltre che l'evento rientra nel calendario degli appuntamenti di Pitti Immagine Uomo 2016.
"Nelle opere la formulazione di una grammatica visionaria del reale è accompagnata dalle variazioni dell'uso della luce: essa appare a connotare il buio (come nel ciclo di UNSEEN), oppure si manifesta scura e diffusa, come fosse il riflesso della terra che si racconta attraverso le gesta umane che accoglie (come nel ciclo THISHUMANITY), fino a quando la luce arriva a perimetrare il confine tra le ragioni del sognatore e lo spazio del sogno (come nel ciclo LANDING), per poi tornare ad essere condizione feconda, bianca presenza che con la sua voce silente accoglie, come prossima partoriente, proposizioni nascenti (come ritroviamo nell'ultima serie di fotografie dal titolo Lumen et Umbra)." (S.Zampini).
Matteo Basilé (1974) vive e lavora a Roma. Inizia la sua carriera a metà degli anni '90 ed è tra i primi artisti in Europa a fondere arte e tecnologia. Basilé possiede la straordinaria capacità di conciliare idee opposte come il bello e il grottesco, reale e surreale, naturale e artificiale. Esplorando le nature dell'essere umano, l'artista sviluppa il suo racconto dividendo il suo lavoro in capitoli: THE SAINTS ARE COMING (2007), THISORIENTED (2009), THISHUMANITY(2010), LANDING (2012), UNSEEN (2014): una serie di passaggi indipendenti in cui l'artista negozia la sua percezione dell'esistenza. La ricerca di Basilé è un'interfaccia tra Oriente e Occidente, una dialettica interposta che opera come una collisione situata tra tradizione e modernità, tra sacro e profano.Il Glossario di Basilé si basa non solo sui segni e valori senza tempo e multiculturali, ma comprende visivamente un linguaggio totalitario in cui il sogno non è più il soggetto della foto, ma incarna una narrazione del tutto riconoscibile, senza limiti. I suoi (anti eroi) ritratti minuziosi ci rimandano alla storia classica, ma contemporaneamente trasmettono lo spirito del nostro tempo. Formalmente, Basilé cancella l'antagonismo tra l'immaginario e il reale, innescando un complesso sistema di porte scorrevoli emozionali. I viaggi onirici dell'artista alla fine ci guidano verso diversi piani di comprensione, sia sensoriali che intellettuali, dove ci rendiamo improvvisamente conto di questi aspetti della realtà, che di solito sono nascosti all'interno del nostro io interiore; pertanto, la sua profonda indagine del Sé, l'Altro e l'Altrove finalmente corrisponde alla sua personale esperienza di vita al di fuori del suo ambiente originario, affrontando allo stesso tempo il senso dell'esistenza e nel contesto delle dinamiche inerenti al processo di globalizzazione. Nel 2016 Matteo Basilé lavora ad uno nuovo ciclo di opere dal titolo "Lumen et Umbra" di cui vediamo in anteprima alcuni scatti nella omonima mostra alla Galleria ZetaEffe.