Magazine Cultura
TELEVISIONE
10,30 - 11,45 Per la sola zona di Bari, in occasione della XXV Fiera Campionaria del Levante
PROGRAMMA CINEMATOGRAFICO
la TV dei ragazzi
17,00 PANORAMA DI CURIOSITA'
a cura di Bruno Ghibaudi
Arrivi allo zoo
17,30 - 18,00 AVVENTURE IN ELICOTTERO
Il cucciolo
Telefilm - Regia di Harve Foster
Distr.: C.B.S. - TV
Int. : Kenneth Tobey, Craig Hill
ritorno a casa
18,30 TELEGIORNALE
Edizione del pomeriggio
18,45 PASSEGGIATE ITALIANE
a cura di Franca Caprino e Gilberto Severi
19,05 CANZONI ALLA FINESTRA
con il complesso di Peppino Principe
19,35 TEMPO LIBERO
Trasmissione per i lavoratori, a cura di Bartolo Ciccardini e Vincenzo Incisa
Realizzazione di Sergio Spina
20,05 TELESPORT
ribalta accesa
20,30 TIC - TAC (Frullatore Go-Go - Tide)
SEGNALE ORARIO
TELEGIORNALE
Edizione della sera
Direttore Enzo Biagi
ARCOBALENO (Società del Plasmon - Cinzano - Simmenthal - Brylcreem)
PREVISIONI DEL TEMPO - SPORT
21,00 CAROSELLO
(1) Durban's - (2) Alemagna - (3) Riello bruciatori - (4) Permaflex - (5) Brodo Lombardi
I cortometraggi sono stati realizzati da: 1) Ondatelerama - 2) General Film - 3) Bruno Bozzetto - 4) Unionfilm - 5) Roberto Gavioli
21,15 IX FESTIVAL DELLA CANZONE NAPOLETANA
sotto il patrocinio del Comune di Napoli
Terza serata
Orchestra melodica diretta da Giuseppe Anèpeta
Orchestra moderna diretta da Gorni Kramer
Presenta Mike Bongiorno
Ripresa televisiva di Piero Turchetti
Nell'intervallo tra la prima e la seconda parte:
TELEGIORNALE
Edizione della notte
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La nostra macchina del tempo radiotelevisiva ci porta oggi indietro di mezzo secolo esatto, al terzo lunedì del settembre 1961. Fa ancora caldo in Italia e i turisti continuano a venire a frotte dalle nostre parti, come ben sottolinea la prima puntata del nuovo ciclo della già collaudata rubrica TV Tempo libero, dedicata a come hanno trascorso le vacanze i lavoratori italiani. Le scuole stanno per riaprire (appuntamento il 2 ottobre) con una novità per gli adolescenti, una Scuola Media Unificata dalla formula teoricamente perfetta, in grado di coniugare cultura e praticità, senza più la precedente discriminazione, con ripercussioni anche sociali, tra Scuola Media e Avviamento Professionale. Insomma, anche i figli della povera gente hanno diritto al Latino. Formula teoricamente perfetta, si diceva, ma praticamente... fra sei anni uscirà Lettera a una professoressa, il celebre manifesto dei ragazzi della campagna fiorentina (Barbiana) raccolti e riuniti da Don Lorenzo Milani, che metterà a nudo i pregiudizi ancora troppo presenti tra i docenti, specie coloro i quali (e non sono pochi) hanno mal digerito l'accorpamento tra le due tipologie atte a garantire l'obbligo scolastico.
Anche il campionato di calcio è nel pieno del suo svolgimento: è già la quinta giornata (si è partiti un po' prima a seguito dei Mondiali cileni, previsti a partire dalla fine del prossimo maggio 1962) e sembra che l'Inter del mago Helenio Herrera sia di nuovo partita a spron battuto. Presto, però, il Milan appena affidato a Nereo Rocco si segnalerà per una maggior costanza e, di conseguenza, per la beneamata l'appuntamento con lo scudetto sarà nuovamente rimandato (di un anno solo, ormai). Comunque, anche per ricordare l'edizione di quel lunedì sera della rubrica riepilogativa Telesport, ecco le immagini del travolgente poker con cui i nerazzurri milanesi affossano spietatamente la pur valida Fiorentina in salsa magiara allenata dal grande Hidegkuti. Purtroppo nei riflessi filmati da noi trovati manca il gol della bandiera dei viola, determinato da una deviazione di Armando Picchi nella propria porta su tiro del gigliato Claudio Azzali: in compenso ecco Mariolino Corso, Luisito Suarez (garanzia per il glorioso futuro...internazionale - un nome, un destino -: Sandrino Mazzola gioca ancora nella squadra Primavera che ai primi di marzo vincerà la Coppa Carnevale di Viareggio) e il brillante e scatenato inglese Gerry Hitchens, dagli inconfondibili capelli rossi (malgrado il bianco e nero delle immagini qui di seguito presentate), rivelatosi in occasione della vivace amichevole di Roma del maggio precedente tra le Nazionali italiana e inglese (e vinta da quest'ultima, anche se immeritatamente, per 3 a 2):
Eccoci ora al momento tanto atteso da molti nostri amici, quello delle telepubblicità d'epoca. Andando a scartabellare tra gli undici comunicati trasmessi quel lunedì 18 settembre di mezzo secolo fa, abbiamo trovato alcune cose sempre piacevoli da (ri)vedere: per esempio, tratta da Arcobaleno, la presentazione della carne Simmenthal affidata a un buffo personaggio animato, un bizzarro inventore (cui presta la voce Raffaele Pisu) che prima si chiamava Simplicius ed ora è, sbrigativamente, il Signor Tal dei Tali. Come l'altro e molto più noto personaggio pubblicitario doppiato da Pisu (l'Omino coi baffi che, a propria volta, compare quel giorno in Tic-Tac), è una creazione del vivace tandem di disegnatori composto dall'emiliano Paul Campani e dal piemontese Max Massimino Garnier: da notare, alla fine, il jingle sull'aria de Il barattolo di Gianni Meccia.
I siparietti di Carosello, invece, ci offrono, accanto a Carlo Dapporto - Il Conquistatore e alle prime, timide apparizioni dell'indianino Unca Dunca (che esploderà in seguito), tre momenti davvero celebri, due dei quali sono fondamentali nell'economia della storia del glorioso contenitore serale pubblicitario. E' il caso di una serie, nata praticamente con Carosello nel febbraio 1957, che, pur avendo modificato leggermente l'impianto scenico e soggettistico, ha da sempre i propri punti di forza nella struttura della sceneggiatura in rima baciata, opera di Giulio Scarnicci e Renzo Tarabusi, e nei protagonisti, Lia Zoppelli ed Enrico Viarisio. La regia di questi shorts è di Mario Fattori. Nel 1976, pungolato da Luciano Emmer per il suo documentario Carosello, che passione !, Fattori ricorderà in questo modo la genesi di un vero successo popolare:
Godiamoci allora un carosello Alemagna datato 1961, con le bizze di Narciso, fidanzato indeciso (Viarisio) puntualmente stemperate da Filomena (Zoppelli), nonostante le arrabbiature e le preoccupazioni del padre di lei (Franco Scandurra), che non ha certo simpatia per il potenziale (e che, a furor di popolo, presto diventerà effettivo) genero:
Anche i cantanti di musica leggera sono una miniera d'oro per Carosello: a volte vengono invitati a fare pubblicità per l'Italia artisti stranieri, pur se di sangue sostanzialmente nostrano. E' quanto accade pure alla franco - italo - egiziana Dalida, per il secondo (e ultimo) anno consecutivo protagonista de Le canzoni del sogno offerte da un'emergente industria di materassi con sede a Frosinone, la Permaflex (il cui direttore generale è un certo Licio Gelli... tiremm innanz !). La serie, girata a Milano presso i teatri di posa della Unionfilm di Vieri Bigazzi, comprende praticamente tutti i più recenti successi discografici di Yolanda Gigliotti, eseguiti nel mezzo di povere coreografie. Quella sera tocca a un rifacimento della vecchia Parlez - moi d'amour. Due parole sul filmato che segue: non sappiamo se sia un prodotto ex novo per lo Scopitone francese oppure, avendone tutte le caratteristiche, l'intero girato, con la canzone eseguita in modo completo, per il nostro Carosello, in fase di montaggio accorciato per far spazio al codino. Ad ogni modo, ecco a voi Dalida:
Sempre più travolgente è il successo della splendida serie a cartoni animati della Gamma Film di Roberto Gavioli dedicata all'educazione stradale: col pretesto di divulgare il nuovo e più pratico codice della strada, in vigore dal 1959, ecco la galleria di automobilisti più o meno indisciplinati, fermati dall'inflessibile vigile siciliano, il quale chiede loro, di volta in volta: Concilia ?, finchè non arriva il primitivo dall'accento veneto, per il quale tutto va ben: quadrati, triangoli, righe per terra... tutto fa brodo, tutto fa brodo, ma... non è vero che tutto fa brodo: è Lombardi il vero buon brodo !.
Equipe davvero stellare per questa fortunatissima serie di caroselli: animazioni, come già detto, di Roberto e Gino Gavioli; testi e regia di Alfredo Danti; slogan di Marcello Marchesi; jingle musicato da Giampiero Boneschi (strizzando l'occhio al tema di un valzer viennese, Estudiantina di Waldteufel); voci di Virgilio Savona (il vigile) e Alighiero Noschese (il primitivo e tutti gli altri occasionali personaggi dei singoli episodi).
Linea ora a Napoli, al Teatro Mediterraneo, per seguire in diretta la serata finale del nono festival della canzone partenopea. Dopo le lunghe battaglie delle precedenti edizioni, complici contrasti non da poco tra autori, editori musicali e cantanti, tutti quanti pervasi da efferata ambizione, nel 1961 si è giunti a una normalizzazione a carattere sperimentale, con ben due manifestazioni atte a lanciare i nuovi motivi composti in riva al Golfo: i dissidenti, con a capo il paroliere e commediografo Michele Galdieri, hanno dato luogo a un Giugno della Canzone Napoletana organizzato direttamente, ricordato anche per l'esordio di Pippo Baudo come presentatore di un'importante manifestazione canora. Il vero festival, organizzato dal Comune di Napoli, allora retto da Achille Lauro, viene spostato a settembre, facendolo coincidere, più o meno, con i festeggiamenti in onore di San Gennaro: questa collocazione temporale sarà mantenuta fino al 1966 (con la sola eccezione del '63, quando il certame musicale sarà rinviato a ottobre a seguito della coincidenza, nel periodo ormai consueto, con i Giochi del Mediterraneo, ospitati proprio da Napoli). Dal 1967 in poi, anche per sfruttare al meglio il calendario canoro nazionale, 'o festivallo si farà in luglio, la settimana dopo le finali del Cantagiro.
Occupiamoci quindi dei motivi partecipanti all'edizione 1961, anno in cui ci si rende conto di come i giovani stiano voltando le spalle alla melodia tradizionale e al canto a fronna 'e limone, in favore di stili e ritmi sempre più internazionalmente globalizzati. Per questa ragione i compositori e gli arrangiatori, molto spesso, si adeguano alle richieste del pubblico dei juke-boxes, con terzinati o slow a duine, con pianoforte e ritmi (basso, chitarra elettrica e batteria con spazzole) a scandire più che mai il tempo, con archi e fiati usati in maniera più equilibrata e vocalizzi di cori femminili tra il lirico e il moderno: insomma, quanto basta per far scrivere ai più severi critici che le canzoni in gara hanno ben poco di napoletano.
Ventiquattro brani sono stati eseguiti nelle serate eliminatorie di sabato 16 e domenica 17: dodici di essi sono approdati in finale. Anche qui, come a Sanremo, vige la doppia esecuzione: una più classica, arrangiata dal grande Maestro Anèpeta; l'altra più moderna, affidata a un Gorni Kramer appena reduce dal divorzio artistico con Antonello Falqui e Guido Sacerdote, che in occasione del nuovo varietà Giardino d'autunno (che assumerà il titolo definitivo di Studio Uno fra qualche giorno, a un mese dalla partenza, prevista per fine ottobre) lo sostituiscono con Bruno Cànfora). Tra gli eliminati spiccano nomi di prestigio: Maria Paris, la quale non si è più saputa ripetere dopo Tuppe, tuppe, Mariscia'; il tenore Franco Ricci; la brava Gloria Christian; Ruggero Cori, che ha appena abbandonato il complesso di Marino Marini; Nunzio Gallo, altra voce lirica; il raffinato chitarrista Fausto Cigliano. E poi, tra i settentrionali, il triestino Teddy Reno e la toscana Katyna Ranieri, nonchè i veterani Giorgio Consolini e Gino Latilla (quest'ultimo, purtroppo, è morto qualche giorno fa: è un'occasione per ricordarlo, sia pur frettolosamente, in queste righe, fermo restando che, in futuro, gli renderemo i dovuti omaggi postando una o più interpretazioni cesellate dalla sua voce da basso - baritono).
Miglior fortuna ha l'allora moglie (e più avanti grande amica ed eterna collega) del figlio del glorioso tenore Mario Latilla, ossia Carla Gaiano in arte Boni, con un ritmo allegro dal testo ottimista e dal titolo che riecheggia una ben nota commedia di Scarpetta jr., 'O tuono 'e marzo:
Se compagna di ventura della Boni è Grazia Gresi, meteora canora del periodo, un altro interprete della vecchia guardia, Luciano Virgili, ha il proprio partner in Mario Abbate, ex - bambino prodigio, padre di una quantità sterminata di bambini (l'ultimo nato, Massimo, tenterà da giovanotto senza successo la strada musicale) e soprattutto artista dalla personalità vulcanica e spesso aggressiva, pur se lo stile vocale da lui esibito è garbato e disinvolto. Ascoltiamolo in 'E ddoje Lucie, ottava classificata con 75 punti:
Scontro al vertice tra Napoli e Milano per un motivo modernissimo, Settembre cu'mme: al meneghino (e interista) Johnny Dorelli si affianca, con un'interpretazione molto convincente, una delle ultime leve della canzone partenopea verace, Mario Trevi:
Solo due punti separano Settembre cu 'mme, settima classificata, dalla sesta, Serenella, brano firmato da una figura molto nota all'epoca, il cantante - chitarrista Amedeo Pariante, con Armando Romeo tra gli artisti più richiesti dai turisti di tutto il mondo durante il loro soggiorno a Napoli e isolette limitrofe. Anche qui la coppia in gara è frutto di un incontro tra il napoletano Giacomo Rondinella (che però è siciliano di nascita, esattamente di Messina) e la milanese Wilma De Angelis: la versione da noi trovata è interpretata da quest'ultima.
Al quarto posto ritroviamo, davanti a una coppia non napoletana (Dorelli e il romano - torinese per caso - Renato Rascel), Mario Trevi, abbinato a un altro cantante capitolino, che però ha adottato da sempre Napoli come sua seconda patria: il sempiterno reuccio Claudio Villa. Da tempo il grande interprete romano ha una voce più robusta e meno sottile, se vogliamo più da tenore lirico che da tenorino leggero, l'ideale per interpretare al meglio Cunto 'e lampare:
L'allegria di Tutt' 'a famiglia, affidata ad Aurelio Fierro e a Gegè Di Giacomo (ormai senza il suo amico Renato Carosone, ritiratosi dalle scene, dalle quali farà ogni tanto capolino poco dopo), e la passionalità di Tu si' comme 'na palummella, eseguita da Giacomo Rondinella e Carla Boni, si garantiscono i posti d'onore della classifica finale del IX Festival di Napoli, che viene invece vinto da un occasionale cantautore, che poi è nuovamente Aurelio Fierro, autore di testo e musica di Tu si' 'a malincunia. La canzone vincente viene ripetuta da un'altra voce milanese, Betty Curtis, alla quale riesce (e sarà la seconda e ultima volta per un cantante: la prima risale al 1952, in occasione della prima edizione della competizione musicale, e si deve a Nilla Pizzi) l'accoppiata Sanremo - Napoli. E' giusto riascoltare la chiarissima e cristallina voce della simpatica (e purtroppo compianta anch'essa) Curtis, impegnata appunto in Tu si' 'a malincunia:
Prima, però, che Mike Bongiorno, al suo debutto come presentatore del festival napoletano (vi ritornerà nel '62, nel '64 e nel '68), comunichi ufficialmente la vittoria del brano che avete appena ascoltato, va in onda una drammatica edizione del TG della notte. Il notiziario, da alcune settimane diretto magistralmente da Enzo Biagi, il quale ne svecchia la formula, rendendola più snella e vivace, senza perdersi in troppi pastoni politici (e ciò causerà non pochi problemi tra certi partiti e il grande giornalista bolognese, spingendo quest'ultimo a sollecite dimissioni dopo un anno), è in grado di mostrare le immagini, appena arrivate, delle ultime ore di vita del Segretario Generale delle Nazioni Unite, lo svedese Dag Hammarskjöld, perito a bordo di un velivolo mentre era nel pieno di una missione di pace in Africa, esattamente nella regione congolese del Katanga, da tempo consideratasi secessionista e impegnata in una cruenta guerra civile contro la madrepatria, ossia il Congo Leopoldville (poi Congo Kinshasa, quindi Zaire e oggi Repubblica Democratica del Congo), ex - colonia belga. Tra un paio di mesi ne faranno le spese anche tredici paracadutisti italiani, che saranno barbaramente trucidati a Kindu.
Ecco i riflessi filmati della giornata del Segretario ONU a Leopoldville:
Questa, invece, è la partenza dell'apparecchio che precipiterà (o sarà abbattuto ? Dopo mezzo secolo la tesi dell'attentato sembra prevalere su quella dell'incidente: per saperne di più vi rimandiamo a siti informativi più specifici che, proprio in coincidenza col cinquantesimo anniversario della tragedia, hanno ripreso in mano la questione) in una località della Rhodesia Settentrionale, allora ancora colonia della Gran Bretagna (diventerà indipendente tre anni dopo, assumendo il nome di Zambia).
Eloquente l'assenza del sonoro in queste documentazioni visive, fortunose quanto sconvolgenti, se non addirittura raccapriccianti, come questo inserto girato al momento del ritrovamento dei resti dell'aereo e dei corpi delle vittime (assieme a Dag Hammarskjöld erano partite da Leopoldville altre quindici persone, quasi tutte morte con lui):
Naturalmente, lo sdegno e il dolore del mondo intero per quanto accaduto si esprimono sotto forma di solidarietà nei confronti del popolo svedese, così profondamente colpito da questa sventura occorsa all'uomo allora più prestigioso del regno scandinavo. Abbiamo trovato un estratto dal telegiornale della rete nazionale di Svezia del 19 settembre 1961, con tutte le bandiere dei Paesi le cui ambasciate risiedono a Stoccolma messe a mezz'asta:
Tra costume e storia: ecco il risultato del nostro post sui programmi TV del 18 settembre 1961, post che finisce qui, sperando che anch'esso sia stato di vostro gradimento. Appuntamento, come sempre, al nostro nuovo intervento, che svilupperemo senz'altro nel corso della settimana.
Buona serata a tutti da
CBNeas ! ! !
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