Magazine Diario personale

Lunedì…

Da Aquilanonvedente

sala-operatoria1Domenica alle 10 entro in ospedale.

Lunedì mi operano, ovverossia mi sgozzano, ammesso che non lo faccia prima io nel farmi la barba, dopo 25 anni che non eseguo più questa operazione.

Ieri, in autostrada, mentre tornavo dall’ospedale dopo aver fatto un pre-deposito di sangue (nel caso in cui serva una trasfusione durante l’operazione), osservavo le Alpi innevate, che da noi si vedono quando le giornate sono particolarmente limpide. C’era un sole magnifico; quando sono partito alle otto la temperatura era prossima allo zero, ma al ritorno, alle dieci, stava sui cinque-sei gradi.

In direzione della Val d’Aosta si poteva osservare un massiccio montuoso enorme, completamente innevato. Ripensavo al giorno

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prima, quando sono andato con mia figlia alla Decathlon. Guardavo le biciclette, le maglie termiche che avrei comprato per pedalare su e giù per le nostre colline anche con queste giornate gelide. Non le ho mai comprate le maglie termiche, ma quest’anno l’avrei fatto, sapete? E sarei anche andato a correre (sempre con le maglie termiche, ovviamente), sapete?

E poi mi sarei pure iscritto ai corsi di cucina della Biffi, che tengono in un paese dell’Oltrepo vicino al mio. L’ho scoperto soltanto l’estate dell’anno scorso che ogni anno si tengono questi corsi di cucina e in autunno avrei iniziato, sapete?

Ora forse qualcuno si starà chiedendo: ma tutto adesso dovevi fare? Non potevi fare tutte queste cose prima?

Sì, ora mi accorgo di quante cose avrei potuto fare, prima

Lavorerò fino a giovedì mezzogiorno e in questi giorni sto passando le consegne a chi mi sostituirà. Mi sento uno zombie.

In casa mi sforzo di rimanere normale, ma ieri sera mia figlia mi ha detto che mi trovava un po’ “strano” e quindi stasera mi sono sforzato di più di ridere e scherzare (e per fortuna ce l’ho fatta).

Non ti devi disperare, – mi dicono – ti devi incazzare.

A volte mi riesce, ma non sempre. Il momento più difficile è alzarsi al mattino, e poi quando mia moglie e mia figlia escono di casa prima di me e io mi ritrovo da solo per mezz’ora. E non mi vergogno di dire che in quella mezz’ora mi viene da piangere. E lo faccio (non per mezz’ora, eh…). E’ come se dovessi scaricare la tensione. Poi riparto.

Stasera mi sono rivisto in tv il film Immaturi – il viaggio. Era il gennaio 2012 quando lo vidi al cinema. Tre anni fa. In una delle scene finali, la compagnia di amici, chiusa in prigione, fa il gioco del vorrei tornare indietro a…

Io invece vorrei fare il gioco dell’andare avanti a…

Minuetto



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